Per diventare un dio verde Tristram Stuart, una faccia da Keanu Reeves di Matrix, pero’ col pizzetto biondo, e la pelle pallida di chi ha passato la propria esistenza nelle campagne del Sussex, ci ha messo 33 anni e due libri. Il primo, The Bloodless revolution, fu accolto dall’Observer in questo modo: impossibile a parole rendere giustizia a un racconto cosi’ bello e profondo. Il secondo, Waste, uncovering the global food scandal, tradotto in Italia per Bruno Mondadori con il titolo Sprechi. Il cibo che buttiamo, che distruggiamo, che potremmo utilizzare (Certamente uno dei libri piu’ importanti degli ultimi anni, secondo il Financial Times), e’ diventato di colpo la nuova bibbia degli ecologisti del pianeta. L’oggetto e’ sempre lo stesso: il cibo. Quello che noi scartiamo e che Tristram, laureato a Cambridge, militante Freegan – una moglie, Alice, scrittrice anche lei – va a raccogliere nei bidoni della spazzatura in ogni angolo della terra. E poi se lo mette in tavola.
Mr Stuart, perche’ lo fa?
Perche’ la meta’ del cibo che arriva nei supermercati e nei ristoranti viene buttato via. E la stessa fine fa un terzo della produzione mondiale.
Che cosa significa essere Freegan?
Aprire i bidoni e cercare frutta, verdura, carne, formaggio, pizze, confezioni di panna o tacchino bio, cibo insomma, che gli altri hanno gettato come se non servisse piu’.
Serve ancora?
Nel mondo circa un miliardo di persone non ha da mangiare. Contemporaneamente, solo negli Stati Uniti, i privati cittadini buttano nei bidoni 40 milioni di tonnellate di cibo l’anno. Gli inglesi non sono migliori, mediamente sprecano il 25% di quello che comprano. Cibo buonissimo. Una volta da Spitafield, a Londra, sono tornato a casa con 25 cesti di mango di prima qualita’.
Gli italiani?
Come gli inglesi. Da ragazzo ho studiato a Firenze e il cibo me lo procuravo nei supermercati. Non sugli scaffali, nei bidoni. ?Rummaging the bins? e’ sempre stato normale per me.
Rovistando nell’immondizia e’ diventato un opinion leader.
la prima volta che la vedo in questo modo.
Come la vedeva prima?
Non la vedevo. Vivo cosi’ perche’ ho una passione ecologista vera, non perche’ voglio trascinare le folle. Non sono un guru, il fenomeno era sotto gli occhi di tutti.
Perche’ succede?
Nessuno vuole avere gli scaffali semivuoti e per i manager l’abbondanza della merce e’ fondamentale. Piu’ cibo c’e’, piu’ i prezzi sono alti. Successivamente e’ piu’ semplice eliminare che pianificare il riciclaggio.
Lei quando se n’e’ accorto?
Una vocazione. Sono cresciuto in campagna e gia’ da bambino davo ai maiali il cibo che a tavola non finivamo.
Adesso l’Unione Europea glielo vieterebbe.
vero, una legge assurda varata per fare fronte all’afta ma che invece peggiora tutto.
Quando ha capito che rovistare era giusto?
Un giorno mi sono trovato davanti a un bidone di un supermercato e un barbone con la faccia tatuata da Uomo Ragno mi ha detto: perche’ non cerchi cibo anche tu?.
Risposta?
Ero imbarazzato. Ho detto solo: scusami Spider, ma forse e’ meglio lasciarlo a chi non e’ in grado di procurarselo. Mi ha detto: hey mate, tu non capisci, se anche chiamassi qui tutti i barboni d’Inghilterra resterebbe un sacco di roba per te.
Non la disgusta mangiare cose recuperate nei bidoni?
No. Nel 90% dei casi sono ancora impacchettate. E sono ottime. Recentemente ho trovato dell’eccellente salame italiano. Per far crescere la soia che ha sfamato i maiali macellati, insaccati e venduti, e’ stato distrutto un pezzo di foresta amazzonica.
Consigli a chi fa la spesa?
Una lista delle cose necessarie prima di andare in un supermercato e poi evitare le offerte ?compri tre paghi due?. In genere quel tre viene buttato via. In Inghilterra ogni anno finiscono nei bidoni 480 milioni di confezioni di yogurt ancora intatte.
Se nel bidone non trova le cose di cui ha voglia, che cosa fa, rinuncia?
No, compro. Non sono un fanatico.
Che cosa le ha dato piu’ soddisfazione fino a oggi?
La manifestazione a Trafalgar Square, lo scorso dicembre. Abbiamo dato da mangiare a cinquemila persone con il cibo recuperato nei bidoni. Bello.
Vota Verde?
Voto Verde.
Pero’ anche il governo Cameron le ha chiesto una mano.
vero. In Inghilterra ci sono quattro milioni di persone con problemi di poverta’. Ragionarci sopra e’ inevitabile.
Tristram Stuart come Bono Vox e Bob Geldof?
Forse. Quello che fanno Bono e Bob Geldof e’ possibile perche’ intercettano una sensibilita’ diffusa e hanno la forza personale di rappresentarla. Cosi’, se dietro di me non ci fosse un bisogno reale, il mio sforzo sarebbe inutile, peggio, sarebbe stupido.
Pronto per la politica?
Non vado a caccia di voti. Di un mondo migliore, piuttosto.
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