Le città unite per l’ambiente

Mentre i grandi negoziati globali languono e i governi nazionali latitano, travolti dalle crisi economico finanziarie e dagli scandali, qualcuno si dà da fare per contenere il riscaldamento e gli altri cambiamenti climatici globali. L’impegno europeo di abbattere del 20% le emissioni di gas serra entro otto anni (il 2020 si avvicina…) se lo stanno […]

Mentre i grandi negoziati globali languono e i governi nazionali latitano, travolti dalle crisi economico finanziarie e dagli scandali, qualcuno si dà da fare per contenere il riscaldamento e gli altri cambiamenti climatici globali. L’impegno europeo di abbattere del 20% le emissioni di gas serra entro otto anni (il 2020 si avvicina…) se lo stanno assumendo in particolare numerosi sindaci e amministratori locali, che per questo hanno stretto un apposito Patto. In inglese si chiama Covenant of Mayors e coinvolge al momento in Italia oltre 1000 enti locali, di cui solo 138 hanno però dato concreta attuazione stilando un Seap (sustainable energy action plan), cioè un piano d’azione che elenca in dettaglio cosa si farà e gli effetti di abbattimento delle emissioni di gas serra.

Si è parlato di tutto ciò a Reggio Emilia lo scorso venerdì 14 ottobre 2011 in occasione della conferenza finale del progetto Life Laks, intitolata “Le città per il clima, politiche locali per la riduzione dalla CO2”, alla presenza del sindaco Graziano Del Rio, fresco di nomina a capo dell’Anci.

Del Rio, da buon medico, ha definito Laks “un prodotto di facile applicabilità, che consente di misurare la ‘pressione’ del paziente città in campo climatico” e ha poi ribadito l’impegno del Seap di Reggio, distribuito ai presenti, per un taglio del 22% delle emissioni, ben oltre il livello proposto dalla Ue, che per l’Italia notoriamente è pari al 17% in meno rispetto ai livelli 1990.

In effetti Laks, come ha spiegato Michele Sansoni di Arpa Emilia-Romagna, che aveva il coordinamento scientifico, è un progetto triennale che ha messo insieme quattro città europee (la polacca Bydgoszcz (pr. bidgosh), la spagnola Girona, le italiane Padova e Reggio Emilia, quest’ultima alla guida dal progetto), e che ha realizzato uno strumento inventariale di facile utilizzo che ha dato già risposte positive dai primi utenti urbani.

Nella chiavetta fornita al convegno, che presto sarà accessibile via web, c’è (in html) un manuale finale del progetto che contiene tutti i documenti realizzati (guide e modelli da seguire) e gli strumenti da usare, differenziati per paese. Comprese le domande più frequenti già poste dai partner con le risposte (parte 1). Contiene anche tutti i casi di studio nelle città coinvolte (parte 2) e i rapporti e piani clima realizzati (parte 3).

Oltre al sistema di inventario delle emissioni Laks (derivante da esperienze precedenti realizzate in diversi paesi dall’associazione internazionale Iclei.org), Giulia Sateriale e Mauro Bigi, di Indica srl, hanno illustrato lo strumento per la stesura del Piano di azione climatica e per scegliere le strategie di riduzione delle emissioni, con 18 schede metodologiche già pronte, ripartite sui capitoli nuove energie, città verde ed efficiente, reti e servizi intelligenti, città che si muove meglio, economia a basse emissioni, adattamento.

Le azioni devono essere concrete e gli effetti misurabili. Proprio a questo mira il terzo strumento proposto da Laks, il controllo di efficacia delle politiche, composto dal rapporto annuale di emissione e dal rapporto di Bilancio del clima. Per ogni azione prevista dal piano il bilancio deve controllare lo stato di avanzamento, le emissioni effettivamente ottenute e la distanza dagli obiettivi, in coerenza con la contabilità e il bilancio ambientale eventualmente esistente presso l’ente. In alternativa Laks può diventare l’embrione della contabilità stessa.

Molto interessante tra le altre la presentazione di Jordi Figueras, da Girona, un città di 75mila persone che emettono 500mila tonnellate di CO2. Con il loro piano clima vogliono ridurre le emissioni del 40% e scendere a 4,7 ton pro capite nel 2020. Puntano molto sulla gestione integrata dei rifiuti municipali (-45mila t/a), con generazione di energia e risparmio di emissioni. Per la comunità invece puntano moltissimo sui trasporti con -250mila t di cui la maggior parte sulle auto private (strategia removing and improving, -169mila t, +10% auto elettriche, +15% con biocarburante e il resto ottemperante alle norme europee antinquinamento) ma anche introducendo tram, treni leggeri metropolitani e migliori bus. Altri -60mila verranno dalla produzione locale di energia e teleriscaldamento.

Nel pomeriggio la giornalista Tessa Gelisio ha condotto un serie di brevi incontri con amministratori locali italiani impegnati nel patto dei sindaci e ha anche intervistato il direttore generale di Arpa Emilia-Romagna prof. Stefano Tibaldi, che ha avuto modo di rimarcare tra tanti progetti di mitigazione il ruolo ancora marginale dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della mancanza in Italia a questo proposito, di una strategia e pianificazione nazionale.

Tutti gli strumenti messi a punto dal progetto europeo Life Laks saranno presto disponibili sul sito www.municipio.re.it/laks

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