L’auto elettrica fa un passo avanti

In questi giorni il governo ha approvato una novità importante in tema di auto elettriche, contenuta in un emendamento al Decreto Sviluppo. Il decreto stanzia 210 milioni di euro a sostegno della mobilità sostenibile, ovvero alla diffusione di vetture elettriche in diverse città italiane insieme alle relative colonnine di ricarica. Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini […]

In questi giorni il governo ha approvato una novità importante in tema di auto elettriche, contenuta in un emendamento al Decreto Sviluppo. Il decreto stanzia 210 milioni di euro a sostegno della mobilità sostenibile, ovvero alla diffusione di vetture elettriche in diverse città italiane insieme alle relative colonnine di ricarica. Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini già a gennaio aveva auspicato che nel 2020 le macchine elettriche diventino auto usate da un italiano su cinque. Anche l’Italia cerca quindi di adeguarsi a una tendenza proveniente da diversi paesi esteri, nei quali si opera una politica di incentivi statali a sostegno delle auto elettriche.
Dando per scontato l’enorme riduzione delle emissioni che deriverebbe dall’introduzione di auto elettriche, resta da risolvere un altro dubbio relativo ai suoi consumi. Se infatti per ricaricare la propria auto elettrica la si attacca alla presa di corrente di casa, non si possono rischiare consumi di elettricità troppo elevati e magari dei sovraccarichi di tensione? Secondo i responsabili di Enel, le auto usate dai privati che si doteranno delle apposite colonnine di ricarica avranno il vantaggio di un costo bassissimo per l’energia delle loro vetture, con la possibilità di offerte su misura come Enel Drive, che porterà il costo totale di mantenimento a circa un terzo di quello di un’auto tradizionale. Gli svantaggi sono per ora costituiti però dai tempi lunghi di ricarica, nell’ordine delle 6-8 ore, e dalla scarsa autonomia dell’automobile. Ma le innovazioni tecnologiche in questo campo si susseguono, trattandosi comunque di una tecnologia ancora sul nascere. Per evitare di sovraccaricare troppo la propria linea di casa, ecco in arrivo i punti di ricarica pubblici.
Le nuove disposizioni ne determinano l’introduzione, per adesso facoltativa, ma obbligatoria per tutti gli edifici non residenziali di nuova costruzione dal 1° giugno 2014. Diverse sono le compagnie pubbliche e private che stanno iniziando a sviluppare la rete di ricarica pubblica: dall’Enel con il progetto sperimentale E-mobility, che ha installato 270 colonnine di ricarica in tutta Italia, al progetto E-moving, lanciato in Lombardia da A2A in collaborazione con due case produttrici internazionali, Renault e Nissan, con 96 punti ricarica tra Milano e Brescia. Sempre di più sono i modelli di auto elettrica lanciati sul mercato, dalle Mitsubishi i-MiEV, alle Citroen C-Zero, alle Renault ZE. Resta ora da superare l’indifferenza del pubblico, che noi di www.nonsprecare.it avevamo già sottolineato, preferibilmente con una politica di incentivi e di promozione delle vetture ecosostenibili.

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