Siccità e stress idrico fiaccano le piante fino a renderle incapaci di svolgere al meglio il loro lavoro di “grandi spazzine” dell’atmosfera.
Questa volta l’allarme arriva dalla Foresta Amazzonica: secondo una recente ricerca pubblicata su Environmental Research Letters, l’assenza di piogge del 2010 ha prodotto gravi ricadute sulla capacità del polmone verde di assorbire Co2.
Per valutare tale impatto, gli studiosi hanno raccolto svariati dati relativi al periodo di interesse, ponendo particolare attenzione a quelli che vengono chiamati “livelli verdi” della foresta, cioè gli indicatori dell’efficienza energetica delle piante.
Combinando queste rilevazioni con un modello di simulazione del ciclo di anidride carbonica, i ricercatori del Nasa Ames Research Centre, California State University e del Planetary Skin Institute hanno scoperto che la produzione primaria (cioè la produzione di composti organici dalla Co2) è diminuita nel 2010 in media del 7% rispetto al 2008. Un dato significativo che palesa un’ingente perdita nella capacità di assorbimento di Co2. Addirittura stimato intorno ai 500 milioni di tonnellate.
E purtroppo non finisce qui. Nello studio i ricercatori hanno rappresentato solamente la perdita di capacità della vegetazione di assorbire anidride carbonica a causa dello stress idrico. La loro stima risulta pertanto particolarmente allarmante dato che non include le emissioni rilasciate dai numerosi incendi verificatisi nello stesso periodo.
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