La sfida di capire il tempo che fugge

CHE COSA è il tempo? Un ente reale oppure solo una misura inventata dagli uomini per distinguere passato, presente e futuro? Dell’enigma si discute da sempre e, nei secoli, filosofi e scienziati hanno tentato ripetutamente di risolvere il rompicapo. Nei dizionari, il tempo viene definito una "successione illimitata di istanti in cui si svolgono gli […]

CHE COSA è il tempo? Un ente reale oppure solo una misura inventata dagli uomini per distinguere passato, presente e futuro? Dell’enigma si discute da sempre e, nei secoli, filosofi e scienziati hanno tentato ripetutamente di risolvere il rompicapo. Nei dizionari, il tempo viene definito una "successione illimitata di istanti in cui si svolgono gli eventi e le variazioni delle cose" o  "il succedersi dei diversi stati del nostro spirito". O ancora: "lo spazio indefinito nel quale si verifica l’inarrestabile fluire dei fenomeni e delle esistenze in un susseguirsi senza fine di istanti". E allora, in questa materia affascinante di cui noi tutti siamo insieme vittime e protagonisti, qual è lo stato dell’arte del pensiero e della ricerca scientifica?

Al quesito, eterno mistero per l’uomo, tenta di rispondere Il tempo di dire tempo, il nuovo saggio di Pippo Battaglia, scrittore e autore di programmi di divulgazione scientifica che cerca di fare il punto  sul tema, analizzando storicamente l’indecifrabile dubbio che accompagna da sempre ciascuno di noi. Un tema davvero universale del resto se, come avverte Margherita Hack nella bella prefazione al libro (Flaccovio editore) "nessun oggetto celeste nonché tutti gli esseri viventi, anche extraterrestri e dunque forse basati su metabolismi dissimili a quelli a noi noti, sfugge al trascorrere del tempo, tant’è che ciascuno di noi, osservando se stesso e il suo corpo, può "studiare" lo scorrere del tempo e i suoi effetti solo osservando
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i fenomeni naturali che produce".

Ma può un argomento così sfuggevole, intorno al quale l’umanità dibatte dai suoi albori, ottenere  risposte certe? Certamente no, "il tempo fugge nonché sfugge a qualsiasi definizione", avverte Hack, e loda Pippo Battaglia che si limita a scandagliare e a raggruppare le informazioni sulla natura del tempo così come sono state elaborate dalle culture più antiche fino a oggi. Un lavoro prezioso di sistematizzazione della ricerca scientifica esistente e delle linee di pensiero che lo accompagnano, offerto ai lettori con un linguaggio semplice e accessibile che rende possibile a tutti l’approccio con un concetto così astruso e difficile, eppure fondamentale per ogni cretaura vivente. Il tempo di dire tempo è un libro divulgativo, che si legge come un racconto. Rigorso e comprensibile, stimolante e fascinoso.

Che cosa è il tempo per l’essere umano?
"E’ davvero impossibile formulare una definizione esaustiva del tempo  in cui lo si tratteggi in tutti i suoi aspetti. Resta il fatto che, per noi esseri umani, il tempo è un ente basilare  per puntualizzare i momenti più notevoli della nostra vita, gli eventi della società in cui viviamo, e per attribuire un senso cronologico alla storia dell’umanità.  Basandoci su queste peculiarità del tempo quasi tutti lo riteniamo un ente naturale. In realtà è, invece, il tempo è un artifizio per dare un senso cronologico alla vita e alla storia; inventato chissà da chi e chissà quando".
 
Infanzia, gioventù, maturità, vecchiaia. Il tempo segna il deteriorarsi del corpo?
"E’ facile cadere nell’errore di ritenere che sia il trascorre del tempo a far sì che il nostro corpo, nel corso degli anni, subisca dei mutamenti. In effetti è l’entropia (la grandezza usata in termodinamica come indice della degradazione dell’energia di un sistema fisico, ndr.) che determina il deteriorarsi dei corpi degli esseri viventi e di tutto quel che esiste.  Il tempo non è altro che la misura del progredire dell’entropia. Questa affermazione però, non tiene conto che il tempo potrebbe esistere, come ente naturale: se così fosse sarebbe un notevole problema comprendere quali ruoli abbiano il tempo e l’entropia nell’invecchiamento".

Il tempo e la memoria.
"Più invecchiamo e più la nostra memoria si arricchisce di ricordi: ciò nondimeno rammentiamo i momenti più salienti della nostra vita. E, quando li riviviamo, li situiamo temporalmente rifacendoci al calendario utilizzato dalla società in cui viviamo. E dunque, anche se può sembrar strano, un evento che coinvolge un singolo o tutta l’umanità non è avvenuto nel mondo nello stesso giorno, mese ed anno. Il tempo è scandito da diversi calendari che ancora oggi sono in vigore in nazioni anche confinati: sicché la datazione di un evento è peculiare ai calendari che  si utilizzano per computare il tempo".

Pippo Battaglia
Il tempo di dire tempo
Dario Flaccovio editore
pag,371, euro 18
 

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