India-Cina: a Copenaghen posizione comune per il clima

I Ministri dell’Ambiente indiano e cinese fanno le prove generali per definire le ultime posizioni sui cambiamenti climatici che verranno presentate a Copenaghen La Ians Agency indiana ha pubblicato l’ultimo comunicato che vede al centro dell’attenzione Cina e India e la costituzione del patto che le unisce sull’indirizzo da acquisire nei confronti dei cambiamenti climatici. […]

I Ministri dell’Ambiente indiano e cinese fanno le prove generali per definire le ultime posizioni sui cambiamenti climatici che verranno presentate a Copenaghen

La Ians Agency indiana ha pubblicato l’ultimo comunicato che vede al centro dell’attenzione Cina e India e la costituzione del patto che le unisce sull’indirizzo da acquisire nei confronti dei cambiamenti climatici. Oggi infatti a Nuova Delhi i due Paesi emergenti hanno firmato un contratto che sancisce e stabilizza condivise “posizioni negoziali” in vista di Copenaghen, alla presenza dei due Ministri per l’Ambiente Indiano e Cinese, Jairam Ramesh e Xie Zhenhua.
Ramesh ha largamente sottolineato che gran parte degli sforzi per combattere il riscaldamento globale siano compito dei Paesi industrializzati, essendo questi per primi i responsabili delle trasformazioni climatiche che il mondo intero e soprattutto le zone piu’ povere e sottosviluppate da molto, troppo tempo, subiscono. Un messaggio preciso, che l’India ha intenzione di portare avanti attraverso la collaborazione con la Cina con la quale avra’ nuovamente occasione di incontrarsi e definire gli ultimi dettagli sulle disposizioni strategiche che verranno presentate alla Commissione nell’incontro di Dicembre in Danimarca. Efficienza economica, dei trasporti, sviluppo delle tecnologie energetiche e agricoltura sostenibile: questi i temi caldi dell’incontro di stamane. E’ necessario chiarire e rendere piu’ incisive le trattative politiche di tutela ambientale e di riduzione degli inquinamenti, ha accertato Ramesh, che ha pero’ ribadito: ??non vogliamo limitare gli interessi e le possibilita’ dei paesi in via di sviluppo”, riuniti nel Gruppo dei 77.

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