In Sicilia arruolati 209 consulenti. Servono?

Meglio abbondare che scarseggiare: no, non si tratta dell’ultimo rimedio anti-crisi ma di quello che sembra essere diventato un caposaldo della Regione Sicilia. Infatti, in tempi in cui le parole d’ordine sono per tutti risparmio e spending review, l’amministrazione regionale si pone controcorrente e arruola nuovi consulenti. In particolare, sono addirittura 209 gli esterni appena […]

Meglio abbondare che scarseggiare: no, non si tratta dell’ultimo rimedio anti-crisi ma di quello che sembra essere diventato un caposaldo della Regione Sicilia. Infatti, in tempi in cui le parole d’ordine sono per tutti risparmio e spending review, l’amministrazione regionale si pone controcorrente e arruola nuovi consulenti.

In particolare, sono addirittura 209 gli esterni appena inseriti in graduatoria da impegnare “nella selezione delle proposte progettuali in materia di istruzione, formazione, lavoro ed inclusione sociale”. In pratica, questo nuovo esercito di esperti si occuperà della valutazione dei progetti finanziati con risorse dell’Unione Europea, in particolare di quelli relativi al Fondo Sociale Europeo (Fse).

Un lavoro, inoltre, che verrà svolto in un numero imprecisato di sedute così come imprecisate sono le giornate necessarie. L’unica cosa scritta in nero su bianco sul decreto è la durata minima di quattro ore per un compenso giornaliero di 200 euro lordi che diventa di 250 euro lordi se il consulente risiede a più di 250 chilometri dalla sede di svolgimento dell’incarico. Ma non è finita qui. A far si che la vicenda assuma contorni surreali ci si mette poi anche la motivazione del decreto firmato da Ludovico Albert, capo del dipartimento Formazione, in cui si legge che il ricorso a “competenze specialistiche” è necessario perchè “il personale amministrativo regionale in dotazione dei dipartimenti titolari della programmazione e gestione del Po Fse risulta sottodimensionato rispetto alle esigenze di soddisfare, nei tempi prescritti dalla programmazione comunitaria“. Un personale così sottodimensionato da contare solo 20.288 dipendenti.

E se tutto ciò non bastasse, ecco che, leggendo il decreto, si nota anche come la “long list” sia collegata a un primo provvedimento del 2011 dove però i valutatori erano 190. Insomma, nel giro di un anno, la Regione Siciliana è corsa ai ripari e ha arruolato altri 19 valutatori per assolvere alla dispendiosa valutazione dei progetti volti a far crescere l’occupazione in Sicilia.

Peccato che, al momento, a crescere sono solo le spese della Regione Siciliana.

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