In Italia si sprecano 2,6 miliardi di litri d’acqua

I cambiamenti climatici di questi ultimi decenni stanno alterando il modello delle precipitazioni tanto da modificare la disponibilità d’acqua che aumenterà in alcuni paesi che già ne hanno e diminuirà in altre zone dove l’acqua scarseggia. Nella teoria della green economy esiste una classifica delle regioni del mondo dove è possibile rintracciare l’effettiva quantità d’acqua […]

I cambiamenti climatici di questi ultimi decenni stanno alterando il modello delle precipitazioni tanto da modificare la disponibilità d’acqua che aumenterà in alcuni paesi che già ne hanno e diminuirà in altre zone dove l’acqua scarseggia.

Nella teoria della green economy esiste una classifica delle regioni del mondo dove è possibile rintracciare l’effettiva quantità d’acqua di cui dispone un paese. In questo modello che vede la distribuzione d’acqua di 14 economie regionali, tra cui il Mediterraneo, l’Italia è tra quei paesi dove più si soffre la cattiva gestione dell’acqua nonostante la buona disponibilità. In Italia si sprecano, infatti, 2,6 miliardi di litri d’acqua.  

Oltre il nostro, gli altri stati presi in considerazione sono l’Albania, la Croazia, Cipro, l’Egitto, la Francia, la Grecia, il Marocco, la Spagna, la Tunisia, la Turchia, poi il Resto d’Europa, il Resto del Medioriente e Nord Africa, e il Resto del Mondo. Confrontando i dati, le stime medie per famiglia indicano che la Francia, con 285 litri, consuma giornalmente meno acqua rispetto all’Italia, che consuma 385 litri. Una famiglia africana ne consuma solo 20 litri. Nel modello di studio della green economy i paesi del Mediterraneo, ad eccezione della Francia, sono tutti importatori d’acqua virtuale, l’Italia è il più grande tra questi anche se tutto dipende dalla grandezza dei flussi d’importazione rispetto alla grandezza dell’economia regionale, quindi del Mediterraneo.

Importare l’acqua non è l’ultima novità, infatti, ogni volta che c’è uno scambio di merci, la cui produzione comporta il suo consumo possiamo dire che c’è uno scambio.

In Italia la disponibilità d’acqua è stata monitorata fino al 2009 quando è stato pubblicato l’ultimo rapporto prodotto dal Co.vi.ri., il Comitato di vigilanza sulle risorse idriche istituito presso il ministero dell’Ambiente. Secondo il rapporto i metri cubi d’acqua che ogni anno vengono immessi nella rete degli acquedotti sono 8 miliardi, di cui il 30% viene perso per strada, disperso dalle falle della rete o rubato.

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