Alla fine – non tutti nello stesso modo – sono arrivati anche i sindaci. "Pedalata lenta, un po’ troppo lenta" – ha commentato qualcuno degli ormai quasi diecimila aderenti alla pagina Facebook della campagna "Salviamo i ciclisti". Ma sono arrivati. L’adesione ufficiale di Milano, Roma, Torino quasi certificano la serietà di un movimento nato da una idea del Times di Londra (che sta conducendo una campagna analoga), rilanciata da un gruppo di blogger in Italia ed esplosa sul web.
Molto più di una protesta di chi usa la bicicletta. Con le otto proposte per mettere almeno in sicurezza gli utenti della bici in città, divenute la base della proposta di legge firmata da 60 parlamentari. E con la spinta, appunto, di quasi diecimila persone che chiedono provvedimenti concreti agli amministratori dei loro Comuni. A partire ovviamente dalle ciclabili. E ora il movimento pensa anche a "uscire dal web", e punta a una manifestazione a Roma verso la fine di aprile. E comunque la campagna ha smosso l’opinione pubblica, e di sicurezza per ciclisti e pedoni, regole per una circolazione più ordinata per le auto, strutture (a partire dalle ciclabili) si inizia
a parlare come forse non mai. Vi proponiamo solo alcuni – parziali – esempi degli ultimi giorni in alcune città. Soprattutto da quelle i cui sindaci, dicevamo, hanno aderito.