Il popolo delle rinnovabili fa sentire la sua voce

Sono imprese, lavoratori, privati cittadini, ambientalisti, politici e associazioni di categoria. Sono il Popolo delle Rinnovabili, coloro che hanno risposto all’appello di protesta contro il decreto licenziato qualche settimana fa dal Consiglio dei Ministri e da poco firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono le oltre duemila persone riunitisi ieri al Teatro Quirino a […]

Sono imprese, lavoratori, privati cittadini, ambientalisti, politici e associazioni di categoria. Sono il Popolo delle Rinnovabili, coloro che hanno risposto all’appello di protesta contro il decreto licenziato qualche settimana fa dal Consiglio dei Ministri e da poco firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono le oltre duemila persone riunitisi ieri al Teatro Quirino a Roma (molte delle quali costrette a rimanere fuori per il tutto esaurito) per prendere parte alla manifestazione capitolina e portare la propria testimonianza diretta dei rischi a cui si andrebbe incontro con una disincentivazione del comparto eco-energetico nazionale.
Ma sono anche i 22mila spettatori unici alla diretta in streaming sulle 450 micro web tv del network AltraTv.tv e le 50mila mail di protesta pervenute in solo quattro giorni su sosrinnovabili.it. Il “no” nei confronti del Decreto risuona forte e chiaro da parte del Popolo delle Rinnovabili, che alla fretta del Governo di licenziare i nuovi provvedimenti in materia risponde con richieste nette e precise: riaprire il confronto è la prima necessità, soprattutto per le associazioni di categoria, grandi escluse dall’incontro del 15 marzo col ministro Paolo Romani.
Le istanze lanciate dal palco si concentrano ancora una volta sul pericolo che tagli importanti e azioni retroattive abbiano sul settore. L’incertezza in cui il Decreto ha gettato la filiera sta già chiudendo i rubinetti del credito, facendo perdere posti di lavoro.
I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno anche ripetuto l’invito a lasciare Confindustria se l’associazione non dovesse cambiare posizione su questi temi.
E a richiedere una sedia al tavolo di confronto ministeriale sono anche i Comuni italiani che “fino ad oggi hanno utilizzato in modo proficuo gli incentivi per le energie rinnovabili, con particolare riferimento al fotovoltaico’’ – come afferma Filippo Bernocchi, Vicepresidente ANCI con delega alle politiche energetiche, auspicando “un coinvolgimento diretto di ANCI in un tavolo istituzionale sul tema, per definire celermente i prossimi strumenti di supporto del settore”.

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