Il decreto rifiuti spacca la maggioranza

Il decreto rifiuti spacca la maggioranza. Pdl e Lega non riescono a trovare infatti un accordo sul trasferimento della spazzatura campana in altre Regioni. Il nodo è il comma 1 dell’articolo 1, che contiene il "paletto" del nulla osta delle Regioni destinatarie dei rifiuti. Una parte del Pdl, quella dei deputati campani, vorrebbe abrogarlo (c’è […]

Il decreto rifiuti spacca la maggioranza. Pdl e Lega non riescono a trovare infatti un accordo sul trasferimento della spazzatura campana in altre Regioni. Il nodo è il comma 1 dell’articolo 1, che contiene il "paletto" del nulla osta delle Regioni destinatarie dei rifiuti. Una parte del Pdl, quella dei deputati campani, vorrebbe abrogarlo (c’è un emendamento a firma Paolo Russo). Il Carroccio invece si è impuntato, in particolare, su quel comma, pur rimanendo contraria a tutto il dl. I leghisti vogliono che almeno si dia l’ultima parola ai governatori del Nord. Visto lo "stallo", sta cominciando a prendere corpo l’ipotesi di un ritiro del decreto da parte del governo: ci sarebbe comunque l’ordinanza del Consiglio di Stato, emanata lunedì, che permetterebbe il trasporto dei rifiuti fuori dai confini della Regione. La discussione sul decreto, in ogni caso, slitta a mercoledì, come ha deciso la Camera con un voto.

I MALUMORI – In Aula il Carroccio ha minacciato il «no» al provvedimento. «In Consiglio dei ministri – ha ricordato Renato Togni- i membri del governo della Lega nord hanno votato contro questo decreto legge: si presume che i gruppi parlamentari manterranno la stessa posizione» durante l’esame parlamentare del provvedimento, ha spiegato il deputato. Dichiarazioni pesanti e forse frutto di un calcolo politico errato, dal momento che mentre Togni parlava nella saletta del governo adiacente al Transatlantico si svolgeva una riunione di Pdl e Lega per trovare la «quadra».

REAZIONI – Per l’Italia dei Valori, comunque, «se la Lega, come ha annunciato, dovesse votare contro il decreto rifiuti, a Berlusconi non resterebbe che una cosa da fare: formalizzare la crisi e salire al Quirinale per dimettersi». Assai critico il Pd. Secondo Pier Luigi Bersani la maggioranza «non c’è», la vicenda-rifiuti lo dimostra, il Pd ora osserverà «gli sviluppi» perché «il problema c’è ed è grande». Il segretario dei democratici ha commentato il dibattito sul dl rifiuti parlando di auto-ostruzionismo, sbandamento totale della maggioranza. Alla prova dei fatti questi non ci sono, questo mi pare. Ma il problema c’è, rimane ed è grande».

MAGGIORANZA KO IN AULA – Sui rifiuti la maggioranza è stata battuta in Aula. La Camera ha infatti bocciato nel pomeriggio il rinvio in Commissione del provvedimento. La proposta del relatore del decreto non è passata per sei voti di scarto. La mossa del pdl Agostino Ghiglia nasceva dalle tensioni venutesi a creare nel corso del comitato dei nove della commissione Ambiente. Oggetto del contendere è la modifica da apportare al testo dopo la sentenza del Consiglio di Stato. La Lega si è messa di traverso, pretendendo che nel decreto restasse la norma in base alla quale i rifiuti della Campania potranno essere accolti solo dopo «nulla osta» della Regione di destinazione. Il Pdl si è adeguato, ma nel gruppo è montato il malumore dei deputati campani Paolo Russo, Nicola Cosentino, Luigi Cesaro che hanno minacciato di votare contro il primo articolo. In Aula contro il rinvio in commissione del provvedimento si sono espressi il Pd, l’Udc, l’Idv e Fli; a favore Pdl e Lega. Il testo scade il 30 agosto e deve ancora essere esaminato dal Senato.

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