Gli italiani, i cittadini europei più preoccupati per l’emergenza smog. È quanto emerge dai dati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro secondo il quale l’81 per cento degli italiani pensa che la qualità dell’aria, nel corso degli ultimi dieci anni, sia nettamente peggiorata. La media europea si attesta invece intorno al 56 per cento.
Quattro europei su cinque, inoltre, ritengono che siano necessarie nuove misure dell’Unione Europea per contrastare il fenomeno in maniera adeguata.
Sono le emissioni nocive causate dal trasporto su gomma a preoccupare di più (96 per cento); seguono le emissioni derivanti dal settore industriale e dal trasporto intercontinentale (92 per cento).
Senza dimenticare l’incapacità delle amministrazioni di fronteggiare il problema: il 72 per cento degli europei non è soddisfatto degli interventi finora adottati.
“I cittadini vogliono che interveniamo e risponderemo rivedendo nel 2013 le nostre politiche in materia di qualità dell’aria”, ha affermato il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik.
In particolare, secondo le stime Ue, nel 2010 sarebbero state 420mila le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico.
Una situazione intollerabile da risolvere il prima possibile quindi. Da qui anche la decisione di Bruxelles di fare del 2013 l’Anno europeo dell’aria.
“Questa decisione riflette sia la serietà economica del problema, sia l’impatto sulle persone”, ha spiegato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente.