I segreti della casa di Tremonti: ecco i verbali

Angelo Proietti, il titolare della società Edil Ars, avrebbe sempre pagato l’affitto dell’appartamento di via di Campo Marzio, occupato per diversi mesi dal ministro Giulio Tremonti. Proietti aveva ristrutturato l’abitazione gratuitamente e aveva ottenuto appalti dalla Sogei. I soldi sarebbero stati dati a Marco Milanese, il parlamentare pdl ex braccio destro dello stesso ministro, accusato […]

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Angelo Proietti, il titolare della società Edil Ars, avrebbe sempre pagato l’affitto dell’appartamento di via di Campo Marzio, occupato per diversi mesi dal ministro Giulio Tremonti. Proietti aveva ristrutturato l’abitazione gratuitamente e aveva ottenuto appalti dalla Sogei. I soldi sarebbero stati dati a Marco Milanese, il parlamentare pdl ex braccio destro dello stesso ministro, accusato di associazione a delinquere, corruzione e violazione di segreto.

A svelare i retroscena della vicenda che sta facendo tremare i palazzi romani è Tommaso Di Lernia, l’imprenditore arrestato con l’accusa di aver pagato il leasing della barca di Milanese con un sovrapprezzo di oltre 200 mila euro in cambio di alcune commesse dell’Enav. L’imprenditore  dichiara che Tremonti avrebbe ceduto al "ricatto" del consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, che chiese e ottenne la conferma di Pierfrancesco Guarguaglini alla presidenza dell’impresa partecipata. Indiscrezioni che, se si riveleranno vere, avrebbero un effetto dirompente per il ministro e per il governo in generale . I magistrati stanno verificando le ipotesi, tenendo conto che Di Lernia sostiene pure di aver evitato una verifica fiscale grazie "all’intervento di Milanese su Befera", il direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Nel carcere di Regina Coeli, dove è detenuto per l’inchiesta sulla barca, Di Lernia afferma: "Parallelamente sentii parlare di questo Milanese da Guido Pugliesi (amministratore delegato di Enav) che da una parte era stanco delle pressioni e dei richiami che Milanese gli aveva fatto per Fabrizio Testa da nominare a Tecno Sky, ma che mi chiedeva anche di far lavorare un certo Angelo Proietti ai subappalti di Palermo che Cola aveva già deciso fossero affidati a Electron di Finmeccanica e a me. Presi tempo con Pugliesi e ne parlai con Cola il quale mi disse che Proietti era il soggetto che Milanese gli aveva descritto come "il tipo che mi dà 10.000 euro al mese per pagare l’affitto a Tremonti. Mi disse di dire a Pugliesi che lo avrebbe fatto chiamare da Milanese e avrebbero instaurato un rapporto amicale e comunque a Proietti in un immediato futuro Selex gli avrebbe dato lavori a Milano".

E proprio Tremonti, il 7 luglio, dopo aver annunciato che avrebbe lasciato la casa "per ovvi motivi di opportunità", aveva spiegato di aver "accettato l’offerta fattami dall’onorevole Milanese per l’utilizzo temporaneo di parte dell’immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo". Ospite quindi, ma questa versione è diversa da quella contenuta nel memoriale scritto da Milanese che nel documento afferma: "Il ministro ha corrisposto, quale partecipazione all’affitto dell’immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4.000 euro. Settimanalmente e in contanti mi ha corrisposto circa 75.000 euro complessivi". Adesso sarà il pubblico ministero Paolo Ielo ad indagare per cercare di capire se questi versamenti, benché in contanti, siano stati effettivamente fatti dal ministro delll0’Economia.

Ma Di Lernia parla anche di Finmeccanica. Dichiara nel verbale: "Nel giugno 2010 Cola mi chiamò e mi disse "sono dispiaciuto per aver fatto fare l’acquisto della barca a quel verme" alludendo a Milanese perché disse che il tizio (Milanese) stava sostenendo la candidatura di Flavio Cattaneo a Finmeccanica invece di Guarguaglini, in più aveva saputo che aveva fatto estorsioni a persone di Napoli facendo l’inverso di quanto promesso e che Tremonti non rispondeva alle chiamate telefoniche di Guarguaglini. Lo stesso Cola mi diceva che questa storia non la mandava proprio giù e avrebbe da lì a poco organizzato un blitz dal ministro mostrandogli l’evidenza e la portata delle porcate commesse da lui e dai suoi consiglieri e che di sicuro avrebbe cambiato idea sui vertici di Finmeccanica. Dopo poco tempo Massimo De Cesare (il socio anche lui arrestato per la vicenda della barca) mi riferisce che Milanese, per tramite di Fabrizio Testa, volle dirmi che Guarguaglini sarebbe stato riconfermato e da lì a qualche giorno Tremonti gli avrebbe telefonato. Infatti Cola mi disse che il blitz era andato a buon segno".
Anche su questo i pm stanno compiendo delle verifiche, tenendo conto che Cola, indicato come il vero "braccio destro" di Guarguaglini, a capo di Finmeccanica, collabora da tempo con il pubblico ministero Ielo e ha già svelato il "sistema" che avrebbe consentito di emettere false fatture in favore delle aziende di Finmeccanica ed Enav per creare "fondi neri" e così pagare tangenti a politici e manager.

Di Lernia poi afferma di aver incontrato Proietti nell’ufficio di Pugliesi che lo invitava a chiudere la storia della barca. E racconta: "Dissi a Proietti che avevo bisogno di un favore da Milanese e lui mi diede appuntamento nel suo ufficio il giorno dopo. Lo vidi due giorni dopo portando con me tutto un incartamento riguardante un accertamento dell’Agenzia delle Entrate sulla mia società "Print Sistem" riferito al 2005. Gli dissi che non volevo favoritismi ma solo una buona parola ai fini di una verifica fiscale "serena" poiché avevo denunciato la stessa Agenzia per altre vicende e avevo paura di un accanimento nei confronti della società che amministro. Tre giorni dopo Proietti mi diede appuntamento a piazza del Parlamento e mi disse di stare tranquillo perché Milanese aveva parlato con Befera e mi assicurava nessun accanimento".


 

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