Ci sono libri e libri. Alcuni, quando vengono stampati, non producono irrecuperabili danni ambientali. Altri distruggono foreste. Alcune case editrici si rendono complici dello scempio, come ha denunciato Greenpeace al Salone del libro di Torino. In particolare Rcs libri e Giunti sarebbero rei di non aver adottato – come hanno già fatto altre case editrici – politiche per l’acquisto di carta "deforestazione zero". Leggiamo in un articolo pubblicato sul sito del Manifesto che le due case editrici sono state "presi di punta", anche perché si tratta di grosse realtà che potrebbero e dovrebbero dare l’esempio. Undici dei loro libri per bambini sono stati fatti analizzare presso l’Istituto Tedesco della Scienza e Tecnologia della Carta, e hanno portato brutte sorprese: le analisi dimostrano che ben quattro degli undici libri analizzati contengono fibre di legno duro tropicale (MTH) provenienti dalla distruzione delle ultime foreste indonesiane. I libri sono stati tutti stampati in Cina, dove ormai è quasi del tutto delocalizzata la produzione dei libri per i più piccoli, secondo molti analisti vera e unica tipologia di libro che resisterà all’invasione degli "e book" proprio in virtù della loro specializzazione e molto spesso dell’attenzione alla fattura e ai particolari. Tutte cose, però, che in Italia costerebbero molti soldi e dunque la produzione viene delocalizzata in Cina. Ma proprio in Cina due grandi multinazionali indonesiane – APP e APRIL – hanno il loro maggior mercato per la vendita della carta." Il problema è che queste aziende, APP in particolare – dice Greenpeace – per produrre la carta distruggono le foreste e condannano all’estinzione le ultime tigri di Sumatra e specie arboree protette dal CITES come il ramino". I libri contenenti fibre delle preziose foreste sono Per RCS Libri: “Alice nel paese delle meraviglie” e “Le Mamme” (Rizzoli). Per Giunti Editore: “I tre porcellini” e “Le Macchine” (Dami). È inaccettabile che due giganti dell’editoria italiana come RCS Libri e Giunti permettano che i propri libri siano contaminati dalla deforestazione e dall’estinzione di specie protette – denuncia Chiara Campione, responsabile campagna Foreste di Greenpeace Italia – I risultati delle nostre analisi parlano chiaro: queste favole sono il frutto di gravissimi crimini forestali». In realtà ad essere presa davvero di punta è la APP. Anzi, proprio al Salone del Libro è stata presentata una campagna che mette insieme Greenpeace, Legambiente, WWF e Terra! che rende pubblica una lista di venti clienti italiani di APP tra stampatori, distributori e tipografi. «Nonostante APP continui a distruggere le foreste indonesiane, il numero dei suoi clienti in Italia aumenta. Queste aziende devono sapere che acquistare da APP significa rendersi complici della distruzione di preziosi ecosistemi e dell’estinzione di specie già fortemente minacciate come la tigre e l’orango di Sumatra o piante come il ramino, tipiche di quell’angolo del nostro pianeta» – sostengono WWF, Terra!, Legambiente e Greenpeace.
Greenpeace: i libri per bambini ammazzano le foreste
Ci sono libri e libri. Alcuni, quando vengono stampati, non producono irrecuperabili danni ambientali. Altri distruggono foreste. Alcune case editrici si rendono complici dello scempio, come ha denunciato Greenpeace al Salone del libro di Torino. In particolare Rcs libri e Giunti sarebbero rei di non aver adottato – come hanno già fatto altre case editrici […]