Gli alpinisti inquinano e sull’Himalaya si corre ai ripari

Neanche sull’Himalaya, a oltre 8mila metri di quota sembra esserci pace: EcoHimal, associazione ambientalista propone al Nepal di installare gabinetti chimici sul tetto del Mondo per preservarlo dall’inquinamento lasciato dagli alpinisti. Non è una novità che le spedizioni lasciano dietro di loro tonnellate di rifiuti di ogni genere e dunque va affrontato il problema. Ha […]

Neanche sull’Himalaya, a oltre 8mila metri di quota sembra esserci pace: EcoHimal, associazione ambientalista propone al Nepal di installare gabinetti chimici sul tetto del Mondo per preservarlo dall’inquinamento lasciato dagli alpinisti. Non è una novità che le spedizioni lasciano dietro di loro tonnellate di rifiuti di ogni genere e dunque va affrontato il problema. Ha calcolato Eco Everest Expedition, collettivo di associazioni, dopo aver raccolto oltre 13 tonnellate di rifiuti, che restano ancora da raccoglierne 10 tonnellate imprigionate sui fianchi dell’Everest.

Ha detto Phinjo Sherpa responsabile dell’associazione Eco Himal:

I rifiuti umani sono un problema evidentemente. Secondo noi sarebbero utili delle toilette pubbliche.

Molte spedizioni usano toilette portatili, ma la maggior parte dei turisti-alpinisti usano la neve come gabinetto. Secondo Phinjo Sherpa, i servizi igienici proposti saranno discussi con il governo nepalese come parte di un più ampio piano di gestione dei rifiuti nella regione. Ma alcuni alpinisti trovano l’idea un po ‘campata in aria. Spiega Wangchhu Sherpa, presidente di Everest Summiteers Association:

Il ghiaccio si muove molto durante l’anno. Se mettiamo una toilette in mezzo al ghiaccio questa rischia di scivolare via.

Certamente però le spedizioni alpinistiche dovrebbero prestare maggiore rispetto verso l’ambiente e la montagna.

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