Giovani che rifiutano la campagna

I giovani non vogliono piu’ lavorare la terra, che i ragazzi vengano dall’opulento e industrializzato Nord del pianeta o dal povero e rurale Sud del mondo. Nella regione del Casamace, Senegal, molte famiglie di contadini hanno grosse difficolta’ a mandare avanti l’azienda senza le nuove generazioni. Catherine Badiane, 50 anni, ci spiega: Oggi non riesco […]

I giovani non vogliono piu’ lavorare la terra, che i ragazzi vengano dall’opulento e industrializzato Nord del pianeta o dal povero e rurale Sud del mondo.

Nella regione del Casamace, Senegal, molte famiglie di contadini hanno grosse difficolta’ a mandare avanti l’azienda senza le nuove generazioni. Catherine Badiane, 50 anni, ci spiega: Oggi non riesco piu’ a coltivare tutta la mia terra. Ho perso mio marito qualche anno fa, e i miei figli, tutti a Dakar, non ne vogliono sapere della vita di campagna. Cosi’ devo pagare braccianti, affrontando importanti spese e limitando di conseguenza la coltivazione.

Nonostante poverta’ e disoccupazione, trovare lavoratori della terra e’ sempre piu’ difficile. un fenomeno paradossale. Qui si soffre la fame e molti campi, soprattutto le risaie, non vengono piu’ coltivate. Quasi tutti i giovani lasciano la terra e se ne vanno in citta’ dice Franois Sagna del Catholic Relief Services.

In questa situazione il comparto agricolo sta soffrendo. Le famiglie rurali, sempre piu’ vecchie, non riescono piu’ a provvedere al proprio sostentamento, l’economia locale sta collassando e la regione deve importare maggiori derrate alimentari, con gravi conseguenze sulla bilancia commerciale.

Cambiando completamente zona del pianeta, dalla verde Irlanda si apprende che per la prima volta gli studenti superano in numero gli occupati in agricoltura. La popolazione studentesca cresce con una media dell’8% l’anno e nel 2009 sono arrivati a 110 000 unita’. I contadini sono meno e la popolazione agricola diminuisce costantemente mentre invecchia sempre piu’.

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