Frutta e verdura: non basta abbondare, bisogna variare

Al recente piatto («myplate») destinato a diventare il nuovo riferimento alimentare americano al posto della "piramide", andrebbe aggiunta un’avvertenza: non basta che frutta e verdura rappresentino la metà di quello che mettiamo nel piatto nell’intera giornata, è importante variare le scelte. E che convenga tener conto di questo consiglio, lo indicano due recenti studi. Il […]

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Al recente piatto («myplate») destinato a diventare il nuovo riferimento alimentare americano al posto della "piramide", andrebbe aggiunta un’avvertenza: non basta che frutta e verdura rappresentino la metà di quello che mettiamo nel piatto nell’intera giornata, è importante variare le scelte. E che convenga tener conto di questo consiglio, lo indicano due recenti studi. Il primo, pubblicato da Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, suggerisce che la varietà nel consumo di verdura possa ridurre il rischio di tumore del polmone, specialmente nei fumatori. Nel secondo, pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition , condotto, negli Usa, su un migliaio di adulti portoricani (gruppo etnico che presenta un elevato rischio di incorrere in diabete e malattie cardiovascolari), la varietà – e non la quantità – dei consumi di frutta e verdura è risultata associata con minori livelli plasmatici di proteina C reattiva, un marker dell’infiammazione e del rischio cardiovascolare.

Ma perché puntare a ridurre l’infiammazione? «Una prolungata risposta infiammatoria – risponde Carmela Santangelo, ricercatore all’Istituto Superiore di Sanità – accomuna molte patologie, come obesità e diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, disordini neurodegenerativi e invecchiamento. Nonostante si pensi ancora all’infiammazione come a una risposta protettiva di breve durata, è infatti sempre più evidente che uno stato infiammatorio cronico è presente nell’obesità e nelle complicanze cliniche a essa associate. E la frutta e la verdura contengono moltissimi componenti ad azione anche antinfiammatoria. Ciò vale in particolare per alcune vitamine, e ancor più per i polifenoli, una vasta gamma di sostanze cui si devono molti dei colori della frutta e degli ortaggi».

Ma perché variare? «Variando – continua Santangelo – si aumenta la gamma delle sostanze protettive, potenziando il loro effetto. E seguire la dieta mediterranea, che include molte varietà di frutta e verdura, rappresenta un utile strumento per contrastare l’insorgenza e la progressione di patologie associate ad un prolungato stato infiammatorio». Per scegliere frutta e verdura, un’utile guida sono i colori. A colori diversi, infatti, corrispondono particolari sostanze protettive. Ma questo non significa che solo gli ortaggi di un certo colore contengano una determinata sostanza utile: moltissime sono ampiamente distribuite anche fra ortaggi e frutta di colore diverso.

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