Fermeremo la speculazione sull’energia alternativa

di Paolo Romani «Fermeremo la speculazione sull’energia alternativa» L’intervento Al ministero dello Sviluppo Economico richieste per 55 mila impianti. Sono troppe Romani: fermeremo le truffe sull’energiapulita C’è speculazione, ma oltre 3.000 centrali servono, famiglie e piccole imprese di PAOLO ROMANI * Caro Direttore, l’articolo di ieri di Massimo Mucchetti solleva una questione importante che conosciamo […]

di Paolo Romani


«Fermeremo la speculazione sull’energia alternativa» L’intervento Al ministero dello Sviluppo Economico richieste per 55 mila impianti. Sono troppe Romani: fermeremo le truffe sull’energiapulita C’è speculazione, ma oltre 3.000 centrali servono, famiglie e piccole imprese di PAOLO ROMANI * Caro Direttore, l’articolo di ieri di Massimo Mucchetti solleva una questione importante che conosciamo bene. La riassumo in due parole: lo Stato italiano, come ogni grande Paese, decide nel 2005 di incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici per incrementare l’energia pulita. Si parte con aiuti significativi, che in cinque anni vengono usati per realizzare ben i5omila impianti: dai pannelli sui tetti delle case alle grandi installazioni, che raggiungono 3000 MW, cioè 1’1% della produzione nazionale di energia. Ad agosto 2010, allineandosi al trend europeo, il governo decide di ridurre gli incentivi, puntando a produrre, entro il 2020, una quota di 8.000 MW da fotovoltaico_ La deadline fissata è al 31 dicembre 2010, dopo la quale inizia una riduzione graduale del 25% di aiuti, anche in considerazione dell’evoluzione tecnologica. Il Parlamento a sua volta ha ben presente che le imprese nate intorno a questo settore sono piccole, giovani e poco capitalizzate. Per tutelarle consente dunque che, ferma restando la scadenza di fine anno per l’installazione, l’allacciamento possa avvenire nei sei mesi successivi. E qui si infila la speculazione. Guardiamo i numeri: solo lo scorso dicembre sono state avanzate richieste di incentivi per 55.000 nuovi impianti, per un totale di 4.000 MW. Un’accelerazione anomala.

Sia chiaro- a queste nuove domande non è stato ancora erogato un solo euro, e non lo sarà finché non completeremo i controlli da subito avviati. Come temevamo, stanno emergendo casi di vera e propria truffa. Ne racconto uno: siamo stati in Puglia a verificare un impianto che, sulla carta, aveva dichiarato a dicembre l’entrata in funzione di 8 MW. I pannelli non c’erano. In un angolo del terreno abbiamo trovato solo un piccolo impianto di 4o KW. Credevamo che qui si producesse energia per un’industria: quello che abbiamo trovato non basta neanche per una famiglia. Ma abbiamo anche verificato che, tra questi nuovi, ci sono 3.000 piccoli impianti realizzati da famiglie, artigiani, Pmi per tagliare la bolletta e produrre energia pulita, effettivamente in funzione. La faccio breve su questo punto: gli incentivi andranno soltanto a chi realmente produce, rispettando le regole. Mucchetti accenna anche ai problemi strutturali degli ultimi vent’anni. Gli incentivi nacquero nei primi anni 90 per diversificare l’approvvigionamento ‘ energetico del Paese, che non poteva più ricorrere al nucleare dopo il referendum della paura del 1987. Per soddisfare la crescente domanda di energia, si puntò su gas e altri combustili, con incentivi simili a quelli per le rinnovabili (il cosiddetto CIP6). Quegli impegni prevedevano aiuti per molti anni, finanziati dalle bollette degli utenti. Oggi abbiamo deciso di chiuderli anticipatamente, per lasciare spazio al sostegno — ancorché ridotto rispetto al 2005 – delle altre fonti rinnovabili. Lo testimonia il provvedimento che ho appena portato in consiglio dei ministri.

Questo, in sintesi, il quadro del nostro impegno: chiudere i conti con il passato (che ci è costato oltre 4o miliardi, tra abbandono del nucleare e CIP6), raggiungere gli obbiettivi al 2020, investire anche su nucleare e nuove fonti, ridurre quella parte di bolletta che alimenta gli incentivi. Sappiamo bene che la strada non è facile, ma tutelare e rafforzare questo settore fondamentale per la crescita del nostro Paese resta una nostra priorità. *ministro per Io Sviluppo Economico Il costi Il nucleare e il Cip6 ci sono costati finora 40 miliardi di euro. Questa fase va chiusa Gli incentivi Nei primi Anni 90 nacquero gli incentivi per diversificare l’approvvigiona-mento energetico 8.000 i megawatt da fotovoltaico cue il governo ha fissato come ebiettvo di produzione entro il 2020 allineandosi al trend europeo 25% la riduzione progressiva dadi incentivi al settore solare stabilita dall’esecutivo a partire dal 31 dicembre scorso  

 

 

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