Facebook, dilaga un virus che ruba la passsword

Oltre 45 mila password rubate e altrettanti profili violati di Facebook. In Inghilterra un virus informatico sta creando scompiglio fra gli utenti dei social network e il «contagio» inizia a diffondersi rapidamente anche Oltremanica, soprattutto in Francia. Secondo Securalert si tratta di un pericoloso malware, già noto agli esperti di esperti di sicurezza. La novità […]

Oltre 45 mila password rubate e altrettanti profili violati di Facebook. In Inghilterra un virus informatico sta creando scompiglio fra gli utenti dei social network e il «contagio» inizia a diffondersi rapidamente anche Oltremanica, soprattutto in Francia. Secondo Securalert si tratta di un pericoloso malware, già noto agli esperti di esperti di sicurezza. La novità è che per la prima volta viene utilizzato su larga scala per sottrarre agli utenti i codici d’accesso dei social e non quelli della banca. In precedenza «Ramnit», questo il nome del «worm», era stato massiciamente utilizzato persino da organizzazioni criminali per violare i conti correnti online. Da settembre a dicembre del 2011 aveva infettato oltre 800 mila Pc.

VIRUS «MUTANTE»– Un problema di cui ora Facebook è al corrente e che sta cercando di risolvere, secondo quanto riporta la Bbc. «Il rischio è che qualcuno si colleghi al vostro account per svolgere operazioni illecite» fanno sapere da Secure Alert «e per propagare il virus che si diffonde attraverso link malevoli». Il principio è simile quello del «phishing»: un messaggio chiede di cliccare su un indirizzo (ricordate le mail fasulle firmate Banco Poste?), magari con la scusa di essere stati taggati in una foto, e una volta effettuato il collegamento il malware inizia a rubare i dati, a cominciare dai cookies del browser. «Inoltre, i cybercriminali sfruttano la pigrizia degli utenti che sempre più spesso utilizzano la stessa parola chiave per più servizi». E così con un colpo ottengono anche quella della posta elettronica o Twitter.

SOCIAL MINIERE DI DATI– Ma perché attaccare i social network anziché le banche? « Per la grandissima quantità di dati che contengono e per la loro natura "virale" che permette al baco di diffondersi a velocità incredibili» dicono i ricercatori.

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