Una frenata all’ultimo secondo utile, la vettura che tampona quella davanti, e così via come tessere del domino. Succede in autostrada ad automobilisti distratti o poco informati, ma grazie a un’applicazione messa a punto dai ricercatori dell’Università di Bologna la guida ad alta velocità potrà essere rivoluzionata, e i tamponamenti a catena ridotti addirittura del 40%.
L’applicazione informa il conducente nella metà del tempo dei sistemi finora sviluppati, e si accorge anche di quello che avviene a chilometri di distanza dal muso dell’autovettura. E’ quello che le simulazioni al computer hanno potuto verificare, e che sarà presto testato su strada, nella trafficatissima Los Angeles. Qui, insieme agli ingegneri della Toyota, lavorano infatti altri scienziati italiani che si occupano dell’hardware del sistema.
"Quello che facciamo, in fondo, è mettere in comunicazione peer to peer le vetture" spiega Marco Roccetti, che all’ateneo di Bologna insegna architettura di internet. Se capita un incidente più avanti sulla strada, la macchina viene a saperlo in un baleno da una delle auto che la precedono e lo segnala al conducente. Per evitare che il rimbalzare dell’informazione saturi la banda, una sola automobile in un raggio che può variare dai 300 ai 1000 metri ritrasmetterà la segnalazione.