E’ positivo il bilancio del trattamento delle acque reflue

Una spesa di 14 miliardi di euro spalmata tra i paesi europei quella che l’UE si è impegnata ad affrontare dal 2007 fino al 2013. A beneficiare del fondo le infrastrutture di raccolta e trattamento delle acque reflue secondo quanto stabilito dalla direttiva che regola il settore, prevedendo che le acque reflue siano raccolte e […]

Una spesa di 14 miliardi di euro spalmata tra i paesi europei quella che l’UE si è impegnata ad affrontare dal 2007 fino al 2013. A beneficiare del fondo le infrastrutture di raccolta e trattamento delle acque reflue secondo quanto stabilito dalla direttiva che regola il settore, prevedendo che le acque reflue siano raccolte e trattate in tutte le zone in cui generano un inquinamento idrico equivalente ad un insediamento superiore alle 2000 persone. In Europa le aree con queste caratteristiche sono circa 23mila, con un inquinamento generato che equivale a quello prodotto da 550 milioni di individui.

Attraverso l’operazione di spera di riuscire a garantire che sia i rifiuti industriali sia quelli umani non danneggino in alcun modo l’ambiente, nè tantomeno la salute. Il bilancio delle attività indica che i progetti stanno procedendo in linea con quanto definito nella revisione 2007/2008, ma che i margini di miglioramento sono ancora ampi. Dalla stessa relazione emerge inoltre che gli Stati membri più anziani appartenenti all’UE15 mantengono un buon livello di trattamento delle acque reflue, con netti miglioramenti a carico dei processi di trattamento delle acque sensibili; gli stati appartenenti all’UE12, più recenti, hanno invece registrato miglioramenti a livello generale.

La relazione ha evidenziato nel particolare i seguenti elementi:

  • La maggior parte dei sistemi di raccolta dei paesi UE-15 è estremamente efficace e raccoglie il 99% delle acque interessate.
  • Dall’ultima relazione l’insieme dell’area considerata “sensibile” (eutrofica o esposta al rischio di eutrofizzazione) che richiede un trattamento più rigoroso è passata dal 68 al 73%. Ciò potrebbe corrispondere in parte ad un aumento delle acque eutrofiche, ma anche indicare che gli Stati membri individuano e proteggono in modo più adeguato le loro acque sensibili.
  • Si registrano ancora ampie divergenze per quanto riguarda la realizzazione di trattamenti più rigorosi delle acque, ma in Austria, Paesi Bassi e Germania si registrano tassi di conformità elevatissimi. In Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Svezia e nell’UE-12 (in particolar modo in Lituania) si registrano miglioramenti.
  • Il trattamento delle acque reflue procede adeguatamente nelle grandi città, dove il 77% delle acque reflue è trattato in modo più rigoroso. Tuttavia alcune città, di cui quattro dell’UE-15, non dispongono ancora di impianti di trattamento adeguati: si tratta di Barreiro/Moita e Matosinhos in Portogallo, Fréjus in Francia e Trieste in Italia.
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