Fornire un quadro nazionale sulla situazione attuale del sistema agricolo e zootecnico italiano, oltre che a livello regionale e locale. Sarà questo l’obiettivo del Sesto censimento generale dell’agricoltura dell’Istat. Partito ieri, 24 ottobre, coinvolgerà oltre 2 milioni di aziende agricole, e ben 12 mila rilevatori.
L’indagine, svolta ogni dieci anni, mira a fotografare la situazione del settore agricolo italiano, al fine di elaborare, in un secondo momento, le strategie da seguire per lo sviluppo del settore.
La fase di raccolta dei dati, partita ieri, si concluderà il 31 gennaio prossimo, ma per i dati definitivi sarà necessario attendere fino ad aprile 2012. Tuttavia, già a giugno 2011 sarà possibile avere le prime cifre.
A differenza di quanto è avvenuto nei precedenti censimenti, questa volta le indagini avranno il sostegno diretto delle Regioni e delle Province autonome, grazie alle quali sarà possibile effettuare l’aggiornamento del registro delle aziende agricole. Molte le novità previste per il censimento prima tra tutte la compilazone online, disponibile sul sito censimentoagricoltura.istat.it.
Altre novità riguardano la vera e propria realizzazione del censimento. Come abbiamo già anticipato, per la prima volta la lista delle aziende da rilevare non è stata predisposta dai singoli Comuni, ma realizzata direttamente dall’Istat, mediante l’integrazione di archivi amministrativi e statistici. Inoltre, sono state fissate le soglie minime dimensionali, fisiche o economiche, volte ad escludere le aziende che contribuiscono in misura irrilevante alla produzione agricola totale.
Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ha commentato: "Il censimento dell’agricoltura 2010 è un momento cruciale per la definizione dell’identità e delle prospettive del settore rurale italiano. Un grande evento fondato sulla partecipazione. Un’occasione unica per raccogliere informazioni statistiche sistematiche su tutte le aziende agricole attive sul territorio, in modo da offrire dati di qualità per l’analisi, la definizione di strategie aziendali, il disegno e la valutazione delle politiche, sia a livello nazionale che comunitario".