Due mesi per liberare Napoli dai rifiuti

Il Commissario europeo all’Ambiente, Janez Potonik, «ha dato a Napoli una moratoria di due mesi prima di fare scattare le sanzioni Ue». Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, spiegando che «abbiamo tempi strettissimi per intervenire in maniera convincente. Altrimenti sarà una multa colossale, che pagheremo tutti». Un tempo sicuramente troppo breve per costruire […]

Il Commissario europeo all’Ambiente, Janez Potonik, «ha dato a Napoli una moratoria di due mesi prima di fare scattare le sanzioni Ue». Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, spiegando che «abbiamo tempi strettissimi per intervenire in maniera convincente. Altrimenti sarà una multa colossale, che pagheremo tutti». Un tempo sicuramente troppo breve per costruire un inceneritore o allestire una discarica, ha continuato il rappresentante del governo, ma non per porre basi solide su cui lavorare successivamente. «L’Europa infatti non pretende “la” soluzione già realizzata bensì ci chiede credibilità e merita rispetto, onestà e rigore come li meritano i napoletani. Ciò non significa – ha spiegato Clini – schierare domani i soldati per le vie di Napoli, ma anzi l’auspicio che la Campania con le proprie forze, le proprie istituzioni, e con il proprio senso di legalità, riesca ad affrontare e risolvere per le vie ordinarie il problema».

È netta la risposta del sindaco del capoluogo campano Luigi De Magistris, oggi a Milano per incontrare Giuliano Pisapia: «Non c’è nessuna emergenza rifiuti a Napoli». Tanto che, ha ammesso, «sono arrabbiatissimo» per i titoli usciti al riguardo sui giornali che «sono un danno forte d’immagine alla città», dato che «stiamo facendo uno sforzo enorme». Il primo cittadino ha assicurato che «è dal primo agosto che in strada non c’è un sacchetto di immondizia». «Certo c’è precarietà perché stiamo rompendo un sistema che è anche criminale», ha proseguito De Magistris.

L’ex magistrato ha poi citato il film “Totò, Peppino e la Malafemmina”, sostenendo che «non è che i rifiuti sono come la nebbia di Totò, che c’è ma non si vede». Quindi ha rivolto un invito a controllare di persona. «Se i giornalisti non ci credono, vengano a vedere», ha concluso, prima di salire al piano nobile di Palazzo Marino per il faccia a faccia con il sindaco meneghino con cui «di certo non parlerò di rifiuti», ha precisato.

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