Due bambini su tre in pericolo sull’auto

Numeri choc: il 62,6% dei bambini viaggia in auto senza alcun sistema di sicurezza, il 32% circa dei conducenti non indossa la cintura di sicurezza. E il 50% di chi l’allaccia non pensa alla sicurezza dei bimbi. Il ritratto dell’italiano al volante, secondo "BimbiSicuramente 2010", la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza dei bambini in automobile, […]

Numeri choc: il 62,6% dei bambini viaggia in auto senza alcun sistema di sicurezza, il 32% circa dei conducenti non indossa la cintura di sicurezza. E il 50% di chi l’allaccia non pensa alla sicurezza dei bimbi. Il ritratto dell’italiano al volante, secondo "BimbiSicuramente 2010", la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza dei bambini in automobile, è una specie di Erode.

I dati rilevati in sette città campione (Bologna, Mestre, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, per un totale di oltre 600 osservazioni) mostrano poi un quadro desolante: per fare questa ricerca gli osservatori di BimbiSicuramente si sono piazzati davanti a scuole primarie e dell’infanzia ma non c’è stata traccia di controlli di Polizia. Così mentre i ricercatori annotavano ogni tipo di infrazione, nessun altro con la divisa annotava (e multava) le stesse cose.

Non è un caso che proprio Napoli è in testa a questa classifica negativa (facendo registrare un 82,8% di bambini a rischio): lì ci sono i peggiori controlli d’Italia e "pezzi ‘e core" o no, essere bambini da quelle parti è certamente più rischioso che dalle parti di Venezia-Mestre.

I dati della Polizia Stradale parlano chiaro: le infrazioni di tedeschi e francesi in Italia sono identiche a quelle degli italiani, dimostrando che a fronte di scarsi controlli non c’è "coscienza" che regga. Così mentre gli intervistati dicevano scemenze di ogni tipo agli analisti di Bimbisicuramente (il campionario è vario, si va dai "Sono solo pochi minuti di viaggio", passando per "Non ho ancora acquistato il seggiolino" o "Uso la cintura dell’auto perché è più comoda") nessuno si sognava di affibiargli una multa. Cosa tutt’altro che complicata da fare perché questa violazione al codice della strada è una delle più facili da contestare visto che si ha la certezza del luogo e dell’orario in cui avviene: davanti alle scuole e dalle 8 alle 9. Facile no?

In teoria perché poi le statistiche nazionali (fonte: Aci-Istat 2009) ci raccontano che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini dai 5 ai 14 anni, con oltre 10.000 bambini feriti, praticamente 30 al giorno, e ogni tre giorni muore un bambino in auto.

Quindi si fa poco, anzi nulla. E già perché come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, se correttamente installati ed utilizzati, i sistemi di ritenuta dei bambini possono ridurre del 70% la probabilità di decesso in caso di incidente (OMS 2008). "È stato dimostrato – spiegano a Bimbisicuramente – che un mancato utilizzo del seggiolino e delle cinture di sicurezza aumenta di 7 volte il rischio di conseguenze gravi in caso di incidente, mentre un utilizzo responsabile di questi sistemi di ritenuta consentirebbe di ridurre il rischio di lesioni gravi dell’80%".

E qui entra in gioco BimbiSicuramente: "Vogliamo continuare nel nostro obiettivo di sensibilizzare e informare le famiglie, – spiegano gli organizzatori – con la fiducia che questo dato potrà migliorare anche nei prossimi anni, come è migliorato già dall’inizio di questa campagna, che dal 2008 a oggi ha coinvolto direttamente circa 30.000 famiglie in oltre 500 città.
È per questo che FIAT e ACIF (Associazione Concessionari FIAT) hanno promosso anche quest’anno l’iniziativa, ed attraverso un concorso che coinvolge direttamente i bambini e le scuole, vogliono passare alla "seconda fase", ovvero che siano i bambini stessi a portare a casa i concetti fondamentali come la sicurezza attraverso il libricino informativo "una strada sicura".

Insomma, una cosa è certa: il progetto BimbiSicuramente fa molto per sensibilizzare le famiglie su questo tema, ma un po’ poco per spronare le varie polizie municipali a fare il proprio lavoro.

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