Doppia e tripla pensione: la lotteria di quaranta politici in Campania

Doppia, se non tripla pensione. Una quarantina di politici in Campania, ex parlamentari ed ex consiglieri regionali, portano a casa la doppia indennità legata alla loro attività politica. Tra i nomi spoiccano quelli dell’ex presidente del Senato e del Csm, Nicola Mancino, degli ex presidenti della giunta, Antonio Rastrelli e Antonio Bassolino, e dell’ex ministro […]

Doppia, se non tripla pensione. Una quarantina di politici in Campania, ex parlamentari ed ex consiglieri regionali, portano a casa la doppia indennità legata alla loro attività politica. Tra i nomi spoiccano quelli dell’ex presidente del Senato e del Csm, Nicola Mancino, degli ex presidenti della giunta, Antonio Rastrelli e Antonio Bassolino, e dell’ex ministro Carmelo Conte.

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Come racconta il giornalista Paolo Mainiero, in un’inchiesta pubblicata sul quotidiano Il Mattino, sulla carta è tutto regolare. Nessuno ruba, e i politici intascano soldi previsti dalla legge. Altra cosa, invece, è l’aspetto etico di questa evidente anomalia: quanti sono i normali cittadini che possono portare a casa la doppia, o tripla pensione? Non esistono, al di fuori della ristretta cerchia della politica. Tanto è vero che proprio la Regione Campania, già nel lontano 1996 approvò una norma di normale buon senso in base alla quale il vitalizio al consigliere regionale andava sospeso qualora fosse eletto in Parlamento. Ma una legge tira l’altra e quelle norme sono scomparse. Così i privilegi dei quaranta fortunati sono ancora in piedi, e il Movimento 5 Stelle ha un argomento in più per raccogliere voti in Campania.

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