Doping per reggere il ritmo del lavoro, 2 morti

Potrebbero essere deceduti per malori causati da sostanze dopanti assunte per reggere ritmi di lavoro estenuanti, i due cinesi trovati morti all’esterno delle ditte in cui erano impiegati, nei giorni scorsi a Prato. È l’ipotesi a cui sta lavorando la Procura di Prato, che ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sui due cadaveri. Gli […]

Potrebbero essere deceduti per malori causati da sostanze dopanti assunte per reggere ritmi di lavoro estenuanti, i due cinesi trovati morti all’esterno delle ditte in cui erano impiegati, nei giorni scorsi a Prato. È l’ipotesi a cui sta lavorando la Procura di Prato, che ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sui due cadaveri.

Gli esami autoptici sulla salma di Li Huafeng sono stati eseguiti ieri, quelli su Shi Son Bin saranno completati in giornata. L’uomo, 29 anni, è stato trovato cadavere domenica mattina sul piazzale esterno alla ditta di confezioni abusiva in cui lavorava. Li Huafeng è stata rinvenuta priva di vita venerdì sul marciapiede fuori dal laboratorio in cui prestava servizio.

In entrambi i casi, i due cinesi sarebbero morti all’interno delle fabbriche, ma sarebbero stati portati all’esterno da connazionali, che volevano evitare i controlli delle forze dell’ordine nelle ditte. I risultati definitivi delle analisi dovrebbero essere disponibili tra alcune settimane, ma l’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che tra i lavoratori cinesi si faccia uso di sostanze dopanti e anfetamine per reggere ritmi di lavoro estenuanti.

 

 

 
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