Doping, è allarme fai-da-te nelle palestre

Integratori vitaminici e minerali, la nuova ossessione degli sportivi dilettanti. Li usa un atleta su due nelle palestre italiane dove sono diffusi anche altri farmaci e pericolose sostanze dopanti, dagli antinfiammatori alle anfetamine, fino alla cocaina e all’Epo. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Dipartimento di medicina del lavoro dell’Università degli Studi di […]

Integratori vitaminici e minerali, la nuova ossessione degli sportivi dilettanti. Li usa un atleta su due nelle palestre italiane dove sono diffusi anche altri farmaci e pericolose sostanze dopanti, dagli antinfiammatori alle anfetamine, fino alla cocaina e all’Epo. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Dipartimento di medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Milano, dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Istituto Doxa (titolo: "Utilizzo e conoscenze su integratori e sostanze dopanti tra i frequentatori di palestre"). Usa integratori, il più delle volte senza un consiglio del medico, il 44-50% degli atleti a livello dilettantistico. Seguono, quanto a diffusione, anti-infiammatori e creatina (utilizzati dal 15% degli atleti), diuretici (10%), steroidi anabolizzanti (7-8%), anfetamine (6%), cocaina ed Epo (2-3%). Per la ricerca, che ha ricevuto il supporto del Ministero della Salute, sono stati intervistati 289 atleti di varie discipline, frequentatori di palestre e centri fitness e 30 gestori di questi esercizi. Secondo gli intervistati, spiegano gli esperti in una nota, «i motivi principali per cui gli atleti utilizzano queste sostanze sono per sviluppare il proprio corpo e per potersi allenare meglio e più a lungo anche in presenza di una dieta bilanciata». Eppure, proseguono i ricercatori, «più dell’80% degli intervistati ritiene che anfetamine, steroidi anabolizzanti e cocaina siano dannosi per la salute».

POCO INFORMATI – Se sono informati sui pericoli delle più note sostanze dopanti, lo sono però molto meno su come funzionano e a cosa servono gli integratori: «Solo il 3-6% degli intervistati ritiene dannosi gli integratori», riferiscono gli autori dell’indagine. E solo il 2% degli atleti e il 7% dei gestori di palestre e centri fitness ritiene che l’atleta, prima di farne uso, si debba rivolgere al medico per un consiglio. Le percentuali crollano ovviamente per le altre sostanze dopanti (1% e 3%). Anzi il 67% degli atleti e il 57% dei gestori di palestre pensa che gli atleti sottovalutino gli effetti dannosi legati all’uso delle sostanze dopanti. Stesso atteggiamento, secondo gli intervistati, da parte della stampa. Tra gli integratori, i preparati a base di sali minerali e vitamine sono quelli ritenuti più utili, mentre i prodotti probiotici/fitoterapici e i sostitutivi dei pasti sono ritenuti tra i meno efficaci. Procurarsi gli integratori è semplice secondo l’80% degli atleti e il 90% dei gestori, e negli ultimi 2-3 anni l’impiego di integratori sarebbe aumentato secondo il 50-60% degli intervistati. Vi sarebbero aumenti anche per il consumo di altre sostanze dopanti secondo il 40-45% degli intervistati. Sull’efficacia degli integratori «non c’è nessun riscontro scientifico», avverte Silvio Garattini, direttore del Mario Negri di Milano. Il farmacologo si dice confortato dalle recenti prese di posizione dell’Efta, l’authority europea per la sicurezza alimentare. «Sono prodotti che, rispetto a quanto promesso, non sono utili – incalza – anche perché oggi l’alimentazione è talmente varia che risponde facilmente ai bisogni dell’organismo». (Fonte: Adnkronos)

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