Danilo Bonato, la crisi economica coincide con il collasso delle risorse

Le 160 pagine scritte da Danilo Bonato (direttore generale del Consorzio Remedia) per Edizioni Ambiente (euro 15,00) titolo : La Terza crisi, si leggono in poche ore. La sensazione che se ne ricava è straordinaria: possibile che sia così semplice uscire dall’attuale crisi economica? Lo sarebbe, in verità, se l’approccio culturale dell’intero mondo industrializzato fosse …

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Le 160 pagine scritte da Danilo Bonato (direttore generale del Consorzio Remedia) per Edizioni Ambiente (euro 15,00) titolo : La Terza crisi, si leggono in poche ore. La sensazione che se ne ricava è straordinaria: possibile che sia così semplice uscire dall’attuale crisi economica? Lo sarebbe, in verità, se l’approccio culturale dell’intero mondo industrializzato fosse diverso e non ancorato a ingegneri e economisti dello scorso secolo. La fotografia scattata da Bonato sulla impietosa crisi economica (la prima crisi è stata finanziariaNdR) in atto ci dice che questa è solo l’antipasto di quella terza crisi che verrà, quella ecologica e del collasso delle risorse planetarie. I punti che preannunciano questo crollo si sono praticamente verificati tutti: dalla crescita demografica (siamo oramai 7 miliardi) alla carenza di cibo energia, alla continua produzione di rifiuti, all’inquinamento incontrollato, alla perdita di molte materie prime.

Ecco, parte la sfuriata dei liberisti che certamente scriveranno a commento di questo post che chi ha ha cuore il Pianeta non ha capito un accidente del sistema economico capace di autoregolarsi; ma no! diranno i sostenitori degli interventi statali, sarà il controllo pubblico delle economie a regolare il mercato; poi ci sono i sostenitori della decrescita e i sostenitori dell’utopia aristocratica: libero mercato selvaggio, tanto poi i consumatori diranno basta; altri ancora credono che nuove tecnologie ci tireranno fuori dal disastro.

Ma a pag. 71 Bonato spiega:

Alcuni leader politici e economisti illuminati hanno compreso che la partita non si gioca tra liberismo e statalismo, tra destra e sinistra, tra tecnologia e decrescita, ma sta tutta nella capacità che avremo nel raggiungere e mantenere il migliore equilibrio possibile tra lo sviluppo del nostro sistema socio-economico e lo stato di salute dei sistemi naturali che proprio il sistema socio-economico attuale sta compromettendo.

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