Crocetta abolisce le province siciliane: per noi è un passo avanti

Recentemente abbiamo dedicato un editoriale alla decisione della Regione Sicilia di intervenire sulle province. Con una legge regionale, infatti, le elezioni delle nove province siciliane, svolte nello scorso mese di maggio, sono state annullate, e le amministrazioni saranno intanto commissariate. Poi, entro il prossimo 31 dicembre, l’assemblea regionale dovrà approvare una nuova normativa per l’eliminazione […]

Recentemente abbiamo dedicato un editoriale alla decisione della Regione Sicilia di intervenire sulle province.

Con una legge regionale, infatti, le elezioni delle nove province siciliane, svolte nello scorso mese di maggio, sono state annullate, e le amministrazioni saranno intanto commissariate. Poi, entro il prossimo 31 dicembre, l’assemblea regionale dovrà approvare una nuova normativa per l’eliminazione definitiva delle province e la sostituzione con i liberi consorzi dei comuni, previsti dallo statuto sicialiano, con i rappresentanti dei sindaci interessati.

La riforma Crocetta vale, per il momento, un risparmio di 10 milioni di euro, il costo di giunte e consigli, che a regime diventeranno 50 milioni di euro.

Un lettore ci segnala i suoi dubbi sul provvedimento:

L’abolizione delle Province in sicilia è simile ad un padre di famiglia (Crocetta & C.) che decide di rottamare la vecchia utilitaria (Province), ma ancora non ha deciso che auto nuova comprare.
Rottamando l’auto risparmia i costi di benzina ma è pienamente consapevole che per andare al lavoro (per ora è in ferie fino al 31 dicembre) non potrà fare a meno di una nuova auto.
Alla moglie (il popolo bue) dice: “cara ho rottamato l’auto, risparmieremo 500 euro di benzina fino a fine anno!”. Non dice però quanto gli costerà comprare l’auto nuova (consorzi) e quanto questa consumerà, anche perchè ancora non ha deciso che auto comprare (o forse ha già deciso per un bel costoso e poco economo SUV e non ha il coraggio di dirlo alla moglie)!…

Per noi di Non Sprecare l’abolizione delle Province in Sicilia è un passo avanti. Vedremo, conti alla mano, se queste inutili amministrazioni, uscite dalla porta non rientreranno dalla finestra attraverso i consorzi comunali.

Al momento non è così, se non altro per una sostanziale differenza: le province hanno consigli e giunte eletti con il voto, i consorzi sono dei delegati delle amministrazioni.

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