Costa caro l’inglese della casta

I privilegi della casta resistono anche in tempi di crisi e spending review. E’ ormai un dato di fatto. E come se non bastasse spuntano anche i corsi per l’alfabetizzazione linguistica e informatica dei nostri parlamentari. Il progetto di Bilancio della Camera per l’anno finanziario 2012 prevede infatti anche una voce relativa a corsi di […]

I privilegi della casta resistono anche in tempi di crisi e spending review. E’ ormai un dato di fatto. E come se non bastasse spuntano anche i corsi per l’alfabetizzazione linguistica e informatica dei nostri parlamentari. Il progetto di Bilancio della Camera per l’anno finanziario 2012 prevede infatti anche una voce relativa a corsi di “informatica e lingue straniere per deputati. Peccato che per “incrementarne l’utilizzo delle tecnologie informatiche e l’autonomia in contesti linguistici diversi” si spenderà, in tre anni, la bellezza di 1 milione e 200mila euro.

Un periodo di lacrime e sangue per i cittadini e non per i nostri onorevoli quindi, la cui alfabetizzazione informatica, come riportato su Il Fatto Quotidiano, costerà 400mila euro l’anno. Insomma, la casta va a lezione di inglese e informatica e noi, come al solito, paghiamo.

In attesa dell’Agenda digitale, le tecnologie sembrano prese sul serio in Parlamento dove si spendono 9 milioni e 400mila euro per “attrezzature informatiche e software applicativo”. Con l’inglese si spera, invece, che termini ostici come spending review appaiano più chiari, magari a partire dai costi della politica.

Nel frattempo, i trattamenti previdenziali crescono e si attestano sui 136 milioni solo per il 2102. Oltre 138 quelli previsti invece per il 2013 fino ad arrivare a 139 milioni nel 2014. Aumentano anche le somme destinate alle pensioni per il personale in quiescenza: 216 milioni per l’anno in corso, oltre 217 milioni per il prossimo anno fino ai 227 milioni del 2014.

Si dovrà aspettare invece fino al 2014 per vedere un deputato con un vassoio in mano. Da quella data, infatti, il ristorante di Montecitorio si trasformerà in self service. Nel 2012, il conto dei pranzi parlamentari è di 5 milioni e 700mila euro. Con il self service attivo, il risparmio sarebbe già di 2,5 milioni.

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