La grande paura per la perdita di carburante dalla Costa Concordia, sembra per il momento essere accantonata. Secondo gli ultimi rilievi non ci sarebbero rischi di fuoriuscita gasolio dai serbatoi dalla nave incagliata all’isola del Giglio. Lo assicura la compagnia olandese Smit, incaricata di rimuovere le oltre 2.000 tonnellate di carburante. Il timore è però che lo scafo scivoli in fondo al mare a 88 metri di profondità.
IL RECUPERO- Intanto la Smit si dice pronta a cominciare, mercoledì mattina, il recupero del gasolio. Le operazioni potrebbero durare «da due a quattro settimane», ha detto il direttore delle operazioni, Kees van Essen. I rappresentati della Smit Salvage dovrebbero incontrare questo pomeriggio le autorità marittime italiane, gli armatori e le loro compagnie assicurative proprio per definire la data di inizio dell’operazione. Il pompaggio può avere luogo contemporaneamente alle ricerche in corso nella nave, ha spiegato van Essen, sottolineando che «attualmente» nessun serbatoio è rotto, ma che «i rischi per l’ambiente ci sono sempre».
IL DESTINO DELLA NAVE- Dopo aver tolto il combustibile, si penserà al destino della nave. «Parlarne ora è prematuro», ha aggiunto Max Iguera, che guida la divisione dedicata al settore rimorchio, salvataggio e riparazioni del gruppo genovese Cambiaso Risso e legato alla Smit. « La prima cosa da valutare è come sarà possibile rimuoverla. Un’operazione di questo tipo non è mai stata effettuata e potrebbe richiedere mesi». Insomma, si prende tempo. «Ora le priorità sono altre».
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