Corrieri, il pacco diventa «verde»

Furgoni a metano, elettrici e a gpl. Sono queste le soluzioni più ecologiche per trasportare le merci nei centri storici delle città, dove ci sono limiti di accesso. E i corrieri si stanno attrezzando. In Italia, su oltre 3,8 milioni di mezzi leggeri (sotto i 35 quintali), che servono proprio per percorrere i chilometri nella […]

Furgoni a metano, elettrici e a gpl. Sono queste le soluzioni più ecologiche per trasportare le merci nei centri storici delle città, dove ci sono limiti di accesso. E i corrieri si stanno attrezzando. In Italia, su oltre 3,8 milioni di mezzi leggeri (sotto i 35 quintali), che servono proprio per percorrere i chilometri nella cerchia protetta, soltanto il 25% è di categoria Euro 4 o superiore, l’1,6% a metano/gpl e meno del 3 per mille è Zev (zero emission vehicol). I dati, forniti dalla Federazione italiana trasportatori (Fedit), si riferiscono al 2010 e danno un’idea generale di quanto bisogna lavorare per rendere le «consegne pacchi» più eco-friendly.

REGOLE – «Il problema è che ogni città ha le sue regole», spiega Andrea Appetecchia, responsabile dell’Osservatorio nazionale su trasporto merci e logistica di Isfort. «Non esiste un regolamento guida a carattere nazionale che indichi alle imprese una strategia comune, come ha evidenziato il Cnel nelle osservazioni alla Commissione (IV) per le reti infrastrutturali, i trasporti, le politiche energetiche e l’ambiente. È difficile pensare quali investimenti bisogna fare, visto che è ancora aperta la sperimentazione di diversi sistemi».

POCHE ALTERNATIVE – Per entrare nelle zone a traffico limitato, l’alternativa al furgone è costituita dalle due ruote (scooter e biciclette), oppure, quando è possibile, dal trasporto a piedi. Come fa Mail Boxes Etc. «Un anno e mezzo fa abbiamo investito su veicoli a metano e gpl per servire le grandi città», afferma Giuseppe Rudi, direttore generale di Mail Boxes Etc. «Ma quando quest’inverno c’è stato un blocco importante del traffico, neanche quei mezzi hanno potuto circolare. Che significa? Che l’anno prima erano l’ideale. Mentre adesso non lo sono abbastanza. È complicato rimanere al passo di cambiamenti così repentini. Il nostro vantaggio è quello di avere una rete capillare sul territorio, per cui siamo molto vicini ai clienti e possiamo recapitare buste e plichi anche senza furgoni. È importante ricordare che la nostra è una catena in franchising e ogni operatore lavora autonomamente, seguendo le nostre linee guida».

PERCORSI – Per trasportare merci in maniera più sostenibile, tra viali e corsi urbani, si può anche ricorrere a particolari accorgimenti. Il più importante consiste nella razionalizzazione dei percorsi. Organizzando meglio ritiri e consegne, si sta meno tempo con il motore acceso. Risultato: una netta riduzione dei chilometri percorsi, con conseguente abbassamento di emissioni serra. Ma di quanto? «Con l’efficientamento delle tratte e l’ottimizzazione dei carichi si risparmiano diversi chilometri», sottolinea Stefania Lallai, communication e Cr manager Tnt Express per il Sud Europa. «Su 153 milioni di chilometri annui, che facciamo generalmente in Italia, riusciamo a percorre 7,5 milioni in meno».

MENO EMISSIONI – Tnt Express è tra le imprese sensibili all’ambiente. Dal 2010 partecipa al progetto Lean and Green, proposto dall’Olanda. L’obiettivo del programma è ridurre in cinque anni le emissioni di CO2 del 20% per le 250 aziende leader nel mondo logistico, tramite iniziative smart. Quest’anno il programma sarà lanciato anche in Italia e Tnt Express è una delle prime aziende ad aderire. Da una parte si impegna a usare energie alternative per le infrastrutture (l’89% di corrente elettrica proviene da rinnovabili, soprattutto dall’idrico). Dall’altra continua a utilizzare la combinazione gomma/rotaie per gli spostamenti lunghi e a incrementare il parco dei veicoli ecologici. Nella sua flotta sono in fase di sperimentazione i mezzi a metano (circa venti nel suo parco), elettrici e bimodali: gasolio/elettrico, benzina/gpl e benzina/metano.

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