Condomini: con pochi interventi si può tagliare la bolletta del 30 per cento

Torno a parlare di condomini, e questa volta lo faccio a proposito della possibilità che abbiamo di risparmiare, con poche scelte, sui costi delle nostre bollette energetiche. Finalmente, infatti, disponiamo di una mappatura dei condomini italiani (circa un milione) e dei relativi consumi: la bolletta media per il gas, utilizzato per il riscaldamento, il raffreddamento […]

Torno a parlare di condomini, e questa volta lo faccio a proposito della possibilità che abbiamo di risparmiare, con poche scelte, sui costi delle nostre bollette energetiche.

Finalmente, infatti, disponiamo di una mappatura dei condomini italiani (circa un milione) e dei relativi consumi: la bolletta media per il gas, utilizzato per il riscaldamento, il raffreddamento e per l’acqua calda, si aggira attorno a 26.300 euro l’anno, con un costo a famiglia di 1.256 euro.

Dall’indagine viene fuori che gli impianti sono generalmente molto obsoleti, non attrezzati con le nuove tecnologia della domotica, e con caldaie centralizzate sovradimensionate rispetto alle necessità del condominio. Da qui gli sprechi. E da qui la possibilità, con gli interventi di efficienza energetica, di fare alcuni investimenti e di risparmiare, con i nuovi impianti, fino a un terzo del valore della bolletta energetica. Tirando le somme, sono oltre 8 miliardi di euro che gli italiani possono risparmiare nel loro condomini.

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Una volta che avete maturato la convinzione di intervenire e di non assistere più passivamente alla spirale delle bollette, le mosse da fare sono tre. Innanzitutto avete bisogno del consenso condominiale per gli interventi di riqualificazione del vostro palazzo: grazie all’ultima riforma approvata dal governo Monti, per una decisione di questo genere è sufficiente la maggioranza degli intervenuti purché rappresentino un numero di voti pari ad almeno un terzo del valore complessivo dell’immobile. Una volta ottenuto il via libera dell’assemblea, seconda mossa, con la collaborazione dell’amministrazione si passa alla diagnosi energetica dell’edificio. E’ un controllo a 360 gradi, in grado di individuare eventuali sprechi e dispersioni, con i relativi interventi per eliminare le inefficienze. Bisogna rivolgersi a imprese qualificate e specializzate nella diagnosi energetica, un campo nel quale sono indispensabili competenze molto specifiche. Non basta, per capirci, lo scaltro geometra con la sua aziendina di fiducia.

La terza mossa è quella della fase esecutiva. Una volta fatta la diagnosi, e votata in assemblea la terapia per mettere in efficienza l’impianto ( e magari integrarlo con qualche pannello solare sul tetto), sarà compito dell’amministratore assegnare l’appalto per i lavori.  E sarà sempre lui a fare le pratiche per ottenere, per ciascun condomino, la detrazione fiscale e un eventuale finanziamento bancario per i lavori. Una sana cautela include, in questo passaggio, anche una polizza assicurativa decennale, che copre anche per i danni causati a terzi dalla rottura degli impianti.

L’investimento per l’efficienza energetica di un condominio si può ammortizzare in un arco di tempo compreso tra i 4 e i 5 anni: intanto avrete iniziato a tagliare la vostra bolletta energetica del 30 per cento.

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