di Lorenzo Rosoli
L’ amore per la natura e per la vita all’aria aperta. Il desiderio di consumare cibi sani e genuini. Sono le motivazioni principali che spingono gli hobby farmer italiani, gli «agricoltori per passione », a coltivare orti, vi- gneti, frutteti, uliveti, ad allevare polli e conigli, a tenere alveari. Senza ricavare reddito da queste attività. Ma generando una domanda di prodotti, attrezzi e servizi che una ricerca Nomisma-
Vita in Campagna – il mensile che da 28 anni si occupa di agricoltura amatoriale – stima in 1,8 miliardi di euro. Secondo la stessa indagine gli hobby farmer italiani sono circa un milione di persone, che diventano sette aggiungendo quanti si dedicano a un orto o a piante in vaso su terrazzi e balconi. Ora la grande famiglia degli agricoltori per passione ha per la prima volta una fiera nazionale tutta sua: promossa da Vita in Campagna,
si svolge fino a domani al Centro Fiera del Garda di Montichiari (Brescia). Ieri, giorno d’apertura, l’hanno visitata 7.800 persone. Su una superficie espositiva di ottomila metri quadrati, per tre giorni spazio alle aziende che vendono piante e sementi, macchine, attrezzi e strutture per il giardinaggio, la piccola agricoltura e il piccolo allevamento, piccoli impianti per trasformare i prodotti agricoli, ferramenta e abbigliamento professionale; ma anche beni e servizi per la casa in campagna, dai materiali all’arredamento alle tecnologie per le energie alternative. In fiera inoltre una fattoria «ricostruita » per dialogare con gli esperti, un calendario di dimostrazioni pratiche (dalle potature agli innesti) e un centinaio di corsi gratuiti (orari e programmi in www.vitaincampagna.it/laFiera).
L’orizzonte dell’ hobby farming
non è solo quello del piacere individuale o del consumo familiare. Non di rado chi lo pratica è, nei fatti, «custode del paesaggio agrario, di varietà di piante e razze animali che altrimenti rischierebbero di perdersi », sostiene Giorgio Vincenzi, direttore di Vita in Campagna .
L’agricoltura per passione, inoltre, spesso reca in sé anche una significativa componente di socialità e solidarietà, coinvolgendo fianco a fianco generazioni diverse. Si pensi – prosegue Vincenzi – agli orti comunali sempre più numerosi; agli oltre trecento orti scolastici sorti in 17 regioni grazie al progetto Orto in condotta di Slow Food; agli orti urbani promossi da Italia Nostra che recuperando l’arte del coltivare promuovono la salvaguardia della memoria storica dei luoghi.
In fiera a Montichiari alcune di queste esperienze. Come l’ Orto in Condotta . O come le iniziative dell’onlus mantovana «La Radice», che unisce volontariato e cura dell’ambiente e che col suo «ramo» internazionale, la Fondazione «Senza Frontiere », sostiene progetti di riforestazione per il recupero del patrimonio ambientale.