Con il bus gratis migliora la salute degli over 60

In Inghilterra la libera circolazione degli over 60 sugli autobus locali sembra averli protetti dall’obesità. Prima di decidere se rinunciare davvero all’idea di lasciar circolare gratis gli anziani sui mezzi pubblici, l’amministrazione del Comune di Milano non dovrebbe tener conto dei possibili riflessi della decisione solo sui bilanci dell’ATM, e neppure soltanto sulla circolazione e […]

In Inghilterra la libera circolazione degli over 60 sugli autobus locali sembra averli protetti dall’obesità. Prima di decidere se rinunciare davvero all’idea di lasciar circolare gratis gli anziani sui mezzi pubblici, l’amministrazione del Comune di Milano non dovrebbe tener conto dei possibili riflessi della decisione solo sui bilanci dell’ATM, e neppure soltanto sulla circolazione e sull’inquinamento, ma anche sulla salute della popolazione. In Inghilterra, infatti, dove dal primo aprile del 2006 gli ultrasessantenni non pagano il biglietto sugli autobus del trasporto locale, i primi dati mostrano che la decisione ha anche contribuito a tenere a bada l’obesità in questa fascia di età.

LO STUDIO– Per la sua analisi pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health Elizabeth Webb,del  Dipartimento di cure primarie e salute pubblica dell’Imperial College di Londra, ha utilizzato i dati provenienti dall’English Longitudinal Study of Ageing, un’inchiesta ripetuta periodicamente oltremanica. «Con i miei collaboratori abbiamo confrontato la consuetudine a usare i mezzi pubblici, l’indice di massa corporea, il giro vita e la presenza di obesità in questo campione di anziani prima e dopo l’entrata in vigore del provvedimento» spiega la ricercatrice. I risultati sono chiari: rispetto alle dichiarazioni raccolte nel 2004, in soli quattro anni la possibilità di non pagare il biglietto ha aumentato del 50 % la quota di intervistati che sosteneva di utilizzare regolarmente i mezzi pubblici per i trasporti in città. «Non solo» aggiunge la studiosa. «Chi viaggiava in autobus aveva una probabilità di essere obeso del 25 % inferiore rispetto a chi continuava a preferire l’auto». E, tra coloro che nel 2004 erano normopeso, l’abitudine a usare i mezzi ha ridotto del 20 % il rischio di spostare troppo in su l’ago della bilancia nei 4 anni successivi.

IN ITALIA- Si parla tanto di obesità infantile, ma anche nella fascia di età tra i 65 e i 75 anni di età i chili di troppo non mancano: in Italia sovrappeso e obesità colpiscono sei persone su dieci in questo intervallo di età. Lo ha verificato l’iniziativa Passi d’Argento, una sperimentazione dell’Istituto Superiore di Sanità, condotta per ora in 7 regioni italiane, per un sistema di sorveglianza della salute della popolazione anziana. Una popolazione che troppo spesso tende a intristirsi davanti al televisore mentre trarrebbe grandi benefici fisici e psichici dall’uscire di più. 

ATTIVITA’ FISICA-Uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato qualche anno fa sull’American Journal of Preventive Medicine ha dimostrato che chi utilizza i mezzi aggiunge in media quasi 20 minuti di camminata alla propria attività quotidiana e che poco meno del 30 per cento di loro, anche solo grazie a questi spostamenti, raggiunge i livelli di esercizio raccomandati dagli esperti. E muoversi di più, indipendentemente dai chili di troppo, fa bene a tutti. Nei meno giovani, poi, oltre a contribuire a tenere alla larga le malattie di cuore, i tumori e il diabete di tipo 2, serve anche a proteggere dalle cadute, allenando la forza muscolare e l’equilibrio. Un po’ di cautela è richiesta solo sui vecchi e gloriosi tram di Milano, salire sui quali, dopo una certa età, può essere un’impresa pericolosa: se in zona non passano mezzi più moderni, meglio fare due passi in più per raggiungere la stazione più vicina del metrò, guadagnando un’ulteriore quota di esercizio in più.

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