Oltre a ripetere quanto già detto dalla Prestigiacomo dopo l’alluvione di Genova, ovvero insistere sul fattore prevenzione del rischio idrogeologico, il neo ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato che bisognerebbe iniziare a spostare le attività produttive dalle aree a rischio, così come sgombrare le case situate nelle zone più esposte a smottamenti e frane.
Un’operazione che porterà via molto tempo, ma necessaria alla luce delle precipitazioni sempre più intense degli ultimi tempi. A dire il vero, è da anni che le piogge fanno danni ingenti nel messinese ed in Calabria. Ad ogni modo, Clini ha detto anche che bisogna aggiornare al più presto la mappa di tollerabilità del territorio.
Occorre intervenire anche sui corsi d’acqua e iniziare a considerare la possibilità che zone esposte vengano svuotate da attività produttive e residenze: il prezzo che si paga traccheggiando è molto alto, dobbiamo quindi anche pensare che alcune attività consolidate debbano essere spostate da alcuni siti. I tempi di lavoro sono lunghi ma dobbiamo attrezzarci per l’emergenza e in questo, il lavoro della Protezione Civile è essenziale.