Citta’ da prendere ad esempio per il rispetto che dimostrano nei confronti dell’ambiente e dei propri cittadini: la MACCA le controlla e ne diffonde meriti e virtuosismi green
Si e’ conclusa ieri la “Conferenza internazionale musulmana sui cambiamenti climatici”, svoltasi per la prima volta a Bogor, in Indonesia, che ha riunito 150 esperti da almeno 30 paesi islamici, inclusi Emirati Arabi, Brunei, Malaysia, India, Arabia Saudita, Iran, Kuwait ed Egitto, oltre all’Inghilterra.
Sulla scia della nascita del piano d’azione della durata di sette anni firmato ad Istanbul nel giugno scorso e meglio conosciuto come M7YAP (Moslem Seven Year Action Plan for Climate Change) durante il convegno si e’ discusso di come e di cosa i musulmani potrebbero fare per arrestare le conseguenze dell’innalzamento della temperatura anche per mezzo della creazione di una associazione ad hoc per la lotta a favore del rispetto dell’ambiente, la MACCA (Moslem Association for Climate Change Action) che aiutera’ l’organizzazione e la gestione delle attivita’ gia’ citate all’interno del piano di 7 anni in modo da regolamentare e mettere in comunicazione le comunita’ musulmane presenti in tutto il mondo.
In occasione dell’incontro sono state anche nominate le quattro citta’ verdi dell’Islam da cui le grandi metropoli dovrebbero prendere esempio per creare delle comunita’ che sappiano vivere e che si sviluppino in totale armonia con l’ambiente: Bogor (Indonesia), Medina (Arabia Saudita), Salleh (Marocco) e Sanaa (Yemen), vincitrici dell’onorificenza saranno monitorate dalla MACCA che ne controllera’ lo stile di vita promuovendolo agli altri paesi.
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