BUONE notizie dagli Stati Uniti: nella California del Sud, ricoperta ora di campi e alberi fioriti, sono tornate le api; proprio li’ dove avevano iniziato a scomparire tre anni fa facendo preoccupare ambientalisti ed esperti climatici. Un allarme esteso anche all’Europa, che non aveva risparmiato neppure l’Italia, dove nel giro di un anno la popolazione delle api si e’ dimezzata.
Nel 2006 negli Stati Uniti fu lanciato il primo grido d’allarme perche’ gli insetti si erano presentati all’appuntamento con la primavera a ranghi molto ridotti: dal 30 al 50 per cento in meno. I fiori si seccavano e cadevano dagli alberi, gli agricoltori erano disperati e gridavano alla catastrofe. Ci fu chi cito’ la frase attribuita ad Einstein: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Fatti i conti, fino al 2010.
Ora, a tempo quasi scaduto, il pericolo sembra scongiurato. Questa primavera, di fronte ai miliardi di fiori sbocciati si sono inaspettatamente schierate intere divisioni di api operaie pronte a fare il loro dovere fino in fondo e a salvare, cosi’, il mondo, l’umanita’, ma soprattutto il ricchissimo mercato delle mandorle californiane, pari all’80 per cento delle mandorle di tutto il mondo.
La ragione per cui siano tornate rimane un mistero, come ancora non si e’ chiarito il motivo della loro scomparsa: si e’ parlato degli ogm, dell’inquinamento, dell’effetto serra, dei pesticidi e dei cellulari. Una ricerca commissionata dalla Fao conclude: “per la maggior parte dei tipi di impollinatori i dati a lungo termine della popolazione sono insufficienti, ed incompleta e’ la conoscenza della loro ecologia di base”. Tradotto: non si sa. Forse ha ragione chi ha fatto notare in questi anni che si puo’ parlare di una serie di fattori incrociati, dall’insorgere di alcune epidemie negli alveari al fatto che in California le api si nutrono sempre degli stessi nettari (mandorle e grano), il che le ha alla lunga debilitate.
Sul ritorno in massa delle api potrebbe aver influito, in modo indiretto, anche la crisi economica. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30 per cento, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza “assumerne” di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, cosi’, ed aumentato il numero, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.