Calciatori invalidi per avere un pass nel centro storico

Franco Giubilei   I giocatori del Bologna finiscono nell’inchiesta della procura sull’uso di pass per disabili per entrare in centro storico con l’auto. Ieri agenti della polizia municipale in borghese sono andati a controllare le targhe delle macchine dei calciatori al centro tecnico di Casteldebole, dove si allena la squadra: hanno parlato con alcuni di […]

Franco Giubilei

 

I giocatori del Bologna finiscono nell’inchiesta della procura sull’uso di pass per disabili per entrare in centro storico con l’auto. Ieri agenti della polizia municipale in borghese sono andati a controllare le targhe delle macchine dei calciatori al centro tecnico di Casteldebole, dove si allena la squadra: hanno parlato con alcuni di loro e hanno scoperto che le targhe di cinque o sei giocatori sono associate a un contrassegno con handicap, cioè a una persona disabile che ha il diritto di indicare dieci persone da cui farsi accompagnare.

Fra gli atleti ci sono il bomber Marco Di Vaio, protagonista di una stagione strepitosa nel Bologna e appena insignito del premio Nettuno d’oro per i suoi meriti non solo sportivi, il portiere Emiliano Viviano, il difensore Daniele Portanova, gli attaccanti Gaby Mudingayi e Archimede Morleo e il centrocampista Diego Perez.

All’origine dei controlli c’è l’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini sull’utilizzo indiscriminato di pass handicap per l’auto (a Bologna sono più di 9 mila i permessi per disabili, ma il fatto di poter estendere l’autorizzazione anche ad altri soggetti in realtà moltiplica questo numero in modo esponenziale), inchiesta che ha portato a iscrivere nel registro degli indagati quattro persone: i reati contestati sono concorso in falso per certificazione e truffa e, per tre di loro, corruzione. Sono un dipendente della cooperativa che ha in appalto il servizio dall’Atc e due automobilisti che avrebbero acquistato gli speciali pass al prezzo di 250 euro.

Riguardo alla posizione dei giocatori, in ambienti investigativi si tiene a precisare che nessuno è indagato e che i calciatori sono stati semplicemente sentiti come persone informate dei fatti. La società del Bologna da parte sua mostra totale tranquillità: la titolare del pass che ha concesso l’autorizzazione ai giocatori è una donna disabile, Marilena Molinari, che collabora con la società aiutando gli atleti a sbrigare le pratiche burocratiche, dall’iscrizione a scuola dei figli alla stipula dei contratti d’affitto.

«Diversi di loro vivono in centro storico e non hanno la residenza, ma solo il domicilio, il che rende le cose più complicate – spiega il direttore generale, Stefano Pedrelli – Lei facilita la vita ai giocatori e spesso ha anche necessità di farsi accompagnare. Poi ognuno di loro ha anche il proprio pass per entrare in centro». Nessun abuso o facilitazione particolare, ma solo la possibilità di muoversi per il centro storico lungo i percorsi consentiti a chi è in possesso del permesso, a condizione che a bordo ci sia la titolare del pass e che l’auto esponga il contrassegno, che viene spostato di volta in volta da un mezzo all’altro.

La diretta interessata, Marilena Molinari: «Sono invalida al 100% e cammino col bastone a causa di un deficit nella deambulazione: collaboro col Bologna e aiuto i ragazzi a trovare la casa, a fare i documenti, dalla dichiarazione dei redditi all’affitto. Io accompagno loro e loro accompagnano me, per questo motivo li ho inseriti nell’elenco delle dieci persone che possono fare i miei percorsi. Ma questo avviene sempre in mia presenza e con l’esposizione del contrassegno che tolgo dalla mia auto per affiggerlo sulla loro. Senza di me non girano. Io li aiuto e vengo aiutata a mia volta, tutto qui e tutto secondo le regole».

 

 

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