Bp usò cemento scadente per sigillare il pozzo

Bp e Halliburton sapevano che il cemento utilizzato per sigillare i pozzi di petrolio nel Golfo del Messico non era idoneo, ma lo iniettarono lo stesso. Lo scrive Fred Bartlit, il responsabile del gruppo di investigatori, in una lettera inviata alla Commissione d’inchiesta nominata dall’amministrazione Obama per indagare sull’incidente che il 20 aprile scorso causò […]

Bp e Halliburton sapevano che il cemento utilizzato per sigillare i pozzi di petrolio nel Golfo del Messico non era idoneo, ma lo iniettarono lo stesso. Lo scrive Fred Bartlit, il responsabile del gruppo di investigatori, in una lettera inviata alla Commissione d’inchiesta nominata dall’amministrazione Obama per indagare sull’incidente che il 20 aprile scorso causò l’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, la morte di 11 operai e la più grave catastrofe ambientale nella storia degli Stati Uniti. «Halliburton e Bp erano a conoscenza del fatto che il tipo di prodotto iniettato nei pozzi era instabile, ma nessuno si è mosso in base a questi dati», spiega Bartlit, aggiungendo che «Halliburton (e può darsi Bp) avrebbero potuto testare il prodotto prima di utilizzarlo nel pozzo di Macondo».

La copertura in cemento del pozzo realizzata da Halliburton era stata indicata subito come una delle cause possibili dell’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon. Tre test effettuati sul materiale fornito da Halliburton per sigillare il pozzo, impedire ogni fuoriuscita di greggio e potenzialmente un’esplosione hanno mostrato una certa instabilità del composto, secondo quanto riportato sulla lettera inviata alla Commissione d’inchiesta. Ben quattro test sono stati condotti sul cemento tra febbraio e aprile e solo uno, l’ultimo, ha dato risultati positivi. Gli altri invece hanno dimostrato l’instabilità dell’impasto di cemento e nitrogeno, poi utilizzato. Ieri, dopo l’annuncio della Commissione, le azioni di Halliburton sono crollate di oltre il 15% a Wall Street, prima di stabilizzarsi intorno a meno 10%.

Secondo il rappresentante democratico Ed Markey, presidente della commissione dell’Energia e dell’Ambiente del Congresso, le conclusioni della Commissione rafforzano «la responsabilità di Halliburton e di BP nel disastro». «È come se si costruisse un’automobile sapendo che i freni non funzionano», si legge sul suo comunicato. Markey ha nuovamente attaccato il numero uno di Bp, Bob Dudley, che si è rifuitato di venire a testimoniare davanti al Congresso Usa.

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