Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha deciso di tagliare del 10% il proprio stipendio e quello degli altri quattro membri del Direttorio dal prossimo gennaio, in linea con le misure di austerity approvate dal governo per riportare il deficit italiano sotto il 3% entro il 2012.
“Il governatore, nella sua autonomia, ha deciso di uniformarsi al decreto anticrisi e a fine settembre ha comunicato ai sindacati la riduzione del 10% dei compensi del direttorio”, ha detto alla Reuters Guido Pellegrini, coordinatore responsabile per Bankitalia di Fisac-Cgil.
Un sindacalista riferisce anche che come per il resto del pubblico impiego Draghi intende introdurre una riduzione del 5% per la parte delle retribuzioni eccedente i 90.000 euro l’anno e del 10% per quella oltre i 150.000 euro. Le contrattazioni dei circa 7.000 addetti della Banca d’Italia verranno poi congelate per il triennio 2011-2013.
Le misure dovrebbero essere portate al Consiglio superiore della banca del mese prossimo per entrare in vigore da gennaio.
“Noi siamo d’accordo con il progetto di razionalizzare le spese ma siamo contrari a diversi aspetti che riguardano il personale e su cui il confronto parte a novembre. Poi bisognera’ vedere”, ha detto Pellegrini.
La Banca d’Italia non ha commentato.