Nel 2010 la produzione di elettricità rinnovabile è aumentata in Italia dell’11,1%, rispetto all’anno precedente portando il suo contributo ai consumi nazionali dal 21,2% del 2009 al 22,8%. Una percentuale che ci mette in carreggiata per arrivare al 2020 centrando l’obiettivo del 27% fissato per il nostro paese dall’Unione Europea nell’ambito della direttiva 20-20-20. Lo certifica il Gestore dei servizi energetici nel suo "Bilancio elettrico e le fonti rinnovabili in Italia a fine 2010" pubblicato oggi online.
A fronte di una richiesta di elettricità cresciuta del 3% rispetto al 2009, il comunicato del Gse sottolinea come "le fonti convenzionali continuano a fornire il contributo principale" con il 63,8%, "seguite dalle rinnovabili (22,8%) e dalle importazioni (13,4%)". Nel 2010 gli impianti alimentati con fonti "verdi" in Italia hanno raggiunto le 159.895 unità, più del doppio del 2009, e hanno una "potenza efficiente lorda pari a 30.284 MW con circa 3.765 MW addizionali (+14%)". A livello di produzione, con il 15,3% (esclusi i pompaggi), a farla da padrona è come al solito l’idroelettrico, che tra l’altro nel 2010, grazie anche alle abbondanti precipitazioni, ha raggiunto il suo massimo storico, superando i 51.045 GWh prodotti nel 1977.
A seguire vengono l’eolico e le biomasse (al netto dei rifiuti non biodegradabili), entrambe con il 2,7%, che nel giro di pochi anni hanno superato lo storico contributo del geotermico, fermo all’1,5%. Ancora del tutto marginale invece il fotovoltaico, che nel 2010, pur avendo migliorato di oltre il 200% la potenza lorda installata, ha inciso per appena lo 0,6% della produzione. Da segnalare, tra i dati statistici forniti dal Gestore, anche il boom degli impianti per la creazione di biogas dai liquami degli allevamenti, aumentati di numero del 239%.
Visto il decisivo contributo dell’idroelettrico, confermare questa percentuale anche negli anni futuri, evitando di incorrere nelle sanzioni previste dall’Unione Europea, dipenderà molto dall’andamento delle piogge. A migliorare il dato dovrebbe pensarci invece l’esplosione del fotovoltaico che il rapporto del Gse fotografa quando aveva una potenza efficiente lorda installata pari a quasi 3,5 mila MW, ma il vero sprint c’è stato nel 2011, con gli attuali 10,8 mila MW di potenza di picco installati. Stando alle proiezioni del Kyoto Club, nel 2012, seguendo l’attuale trend di incremento nelle installazioni, il fotovoltaico potrebbe arrivare a soddisfare il 5,5% dei consumi elettrici nazionali. Fondamentali saranno anche i progressi nel campo dell’efficienza energetica, con una riduzione o quantomeno una stabilizzazione dei consumi complessivi in grado di esaltare il crescente contributo di solare, eolico e biomasse.