Avere un’isola adesso non è (solo) un sogno

Otto ettari, i più suggestivi dell’isola, con panorami mozzafiato, spiagge cristalline di sabbia e scoglio, profumi di mirto e salmastro, natura selvaggia e incontaminata. Da martedì questo piccolo paradiso terrestre di Spargi, arcipelago della Maddalena, è di proprietà privata. Se lo è aggiudicato a un’asta giudiziaria del tribunale di Tempio Pausania un’atipica acquirente: Sara Sorbino, […]

Otto ettari, i più suggestivi dell’isola, con panorami mozzafiato, spiagge cristalline di sabbia e scoglio, profumi di mirto e salmastro, natura selvaggia e incontaminata. Da martedì questo piccolo paradiso terrestre di Spargi, arcipelago della Maddalena, è di proprietà privata. Se lo è aggiudicato a un’asta giudiziaria del tribunale di Tempio Pausania un’atipica acquirente: Sara Sorbino, 32 anni, originaria di Chiusi (Siena), una vita tranquilla da impiegata di banca a Roma e, pare, piccola imprenditrice a Città della Pieve, 7 mila abitanti in provincia di Perugia. È stata l’unica a presentare un’offerta: 127 mila euro per un tratto che si snoda da Punta Banditi, una collina che domina il mare, a cala Bonifazinca, scogliere di granito, sabbia color argento e mare così trasparente da sembrare etereo. Il nome della cala deriva dai contrabbandieri corsi che da Bonifacio arrivavano in Gallura e nell’arcipelago e c’è chi giura che da qualche parte si nascondano tesori inestimabili.
Dunque un affarone? Certamente non da un punto di vista del business turistico. Spargi, inserita nel Parco, è infatti una delle isole più tutelate, con norme severissime. Il Parco l’ha classificata come zona a protezione integrale. Vietato costruire qualsiasi manufatto, issare anche minuscole baracche, piazzare tensostrutture, far funzionare gruppi elettrogeni per avere un po’ di energia elettrica. Qualche cosuccia si potrebbe fare, come ristrutturazione, se sul luogo ci fossero già costruzioni. Il problema è che non si vede l’ombra di un mattone all’orizzonte. Dunque, la signora Sorbino potrà solo arrivare nella sua nuova «residenza estiva» per fare un bagno, perché almeno l’approdo non è vietato come in altre isole, come per esempio la proibitissima Montecristo nell’arcipelago toscano, da anni riserva biogenetica.
 

C’è poi un altro ostacolo per i nuovi proprietari: lo Stato potrebbe esercitare il diritto di prelazione tramite l’Ente Parco, cosa già accaduta nel 2004 per un’altra isola, quella di Santa Maria. Quella volta fu una società di Treviso ad acquistare cento ettari, poi nuovamente ceduti al Parco.
Comunque sia, Sara Sorbino non sarà l’unica proprietaria nell’isola. Da tempo Spargi appartiene a privati, come le famiglie Martini di Olbia e Ferrigno della Maddalena che pare abbiamo centinaia di ettari. Qualche anno fa ci fu anche il tentativo, naufragato, dell’unico abitante dell’isola di diventare proprietario e sovrano legittimo di Spargi. Si chiamava Giovannino Catuogno, soprannominato il conte di Spargi, e abitava in un antico fortilizio: cercò senza successo per vie legali di ottenere la proprietà dell’isola tramite usucapione.
 

OAS_AD(‘Bottom1’);

function IncludeJavaScript(jsFile)
{
document.write(”);
}

Insomma, l’irresistibile pulsione all’acquisto di un’isola non è una novità. E non c’è bisogno di citare sempre vip e ricconi a caccia di atolli del Pacifico o paradisi dei mari del Sud. In Italia, nel 1989, il ballerino russo Rudolf Nureyev acquistò l’arcipelago Li Galli, che si trova di fronte a Positano, già appartenuto negli anni Venti al suo collega e connazionale Leonide Massine. Nella laguna veneta, la stilista Fiona Swarovski si è comprata Santa Cristina, un’isola di 300 mila metri quadri. E Giovanna Stefanel nel 2007 è diventata proprietaria di un’isoletta che guarda la Giudecca. Sempre in Laguna, l’isola di Tessera aveva affascinato i pensieri del filosofo maltese Edward De Bono che poi aveva deciso di venderla nel 2007. In Toscana, Franco Giusti, imprenditore di Pistoia, nel 2001 si è comprato l’isolotto di Cerboli, davanti all’Elba, una volta appartenuto allo scrittore Cassola.
Poi ci sono isole invendute. Come la Pianosa delle Tremiti che il sindaco aveva messo in vendita provocatoriamente per problemi di bilancio. Poca fortuna anche per l’isolotto di Serpentara, 4 chilometri sud est della Sardegna: l’asta è andata deserta per ben tre volte.

Torna in alto