“Auto servono 2000 euro d’incentivo”

TORINO Incentivi nella media di 2.000 euro, ecologicamente mirati, e sostegno all’industria dell’auto italiana, favorendo gpl e metano, carburanti su cui l’Italia ha sviluppato una tecnologia avanzata. Sono queste le ricette messe in campo dagli esperti del settore in vista del tavolo sull’auto convocato per dopodomani a Palazzo Chigi dal premier Berlusconi. Sugli aiuti il […]

TORINO
Incentivi nella media di 2.000 euro, ecologicamente mirati, e sostegno all’industria dell’auto italiana, favorendo gpl e metano, carburanti su cui l’Italia ha sviluppato una tecnologia avanzata. Sono queste le ricette messe in campo dagli esperti del settore in vista del tavolo sull’auto convocato per dopodomani a Palazzo Chigi dal premier Berlusconi. Sugli aiuti il dibattito e’ aperto: ieri il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, si e’ detto contrario a un sostegno mirato solo alla Fiat. Se ci deve essere una considerazione non sara’ certo rispetto alla Fiat, ma rispetto al mondo dell’automobile a livello europeo.

Immediata la replica del presidente della commissione Lavoro della Camera, Stefano Saglia, che definisce le parole di Calderoli anacronistiche. Aiuti diretti alla Fiat – sottolinea Saglia – non sono mai stati all’ordine del giorno anche perche’ sarebbero aiuti di Stato e verrebbero bocciati dalla Ue. Serve invece un mix di incentivi su innovazione e stimolo ai consumi. E anche il mondo bancario vuol dire la sua. L’altro ieri sull’ipotesi di una linea di credito aggiuntiva a Fiat, l’ad di Unicredit, Alessandro Profumo e’ stato chiaro: Dobbiamo fare una scelta e credo sia importante accompagnare Fiat che e’ il motore industriale del Paese tanto che una parte significativa dell’aumento del Pil del 2008 e’ dovuta alla crescita del gruppo di Torino. Gli esperti, intanto, hanno idee precise su come sostenere il settore. Per chi acquista un’auto nuova rottamando un Euro 0, 1 o 2, il direttore del Centro Studi Promotor (Csp), Gian Primo Quagliano, propone un bonus di 2.000 euro, graduato in funzione delle emissioni inquinanti del veicolo acquistato.

Per Quagliano, sono da evitare bonus come l’esenzione dal bollo auto per uno o due anni. L’inclusione delle Euro 2 tra le beneficiarie degli incentivi e’ importante – sottolinea l’Unrae, l’associazione che raduna le case estere operanti in Italia – perche’ riguarda 4-5 milioni di vetture e il rinnovo del parco circolante richiede una rottamazione piu’ efficace di quella precedente. Ma gli incentivi, secondo il direttore del Csp, devono essere anche all’usato. Per chi acquista una vettura usata Euro 3 o 4, Quagliano propone un bonus di almeno 700 euro contro rottamazione di un Euro 0, 1 o 2. Per rivitalizzare la domanda, aggiunge il direttore Csp, e’ inoltre necessario sostenere il credito, attraverso un finanziamento alle finanziarie, o un fondo di garanzia tipo Cofidi, o eliminando l’imposta relativa all’ipoteca sull’auto venduta a rate.

Il comparto dell’auto non ha bisogno solo di incentivi alla domanda, bensi’ anche all’industria – osserva Giuseppe Volpato, professore di economia e gestione delle imprese industriali all’Universita’ di Ca’ Foscari. – Per restare nell’ambito delle regole Ue, e’ bene proporre aiuti laddove la filiera dell’auto italiana e’ forte, e dunque le city car e le motorizzazioni a gpl e metano dove siamo leader in tecnologia. Peraltro un’analisi di LeasePlan Italia, rileva gia’ come la maggior parte delle auto aziendali nel nostro Paese siano piccole ed ecologiche. Ma per aumentare la diffusione di queste alimentazioni alternative, secondo Volpato, occorre rafforzare la rete di rifornimento: solo 700 stazioni di benzina riforniscono anche metano. La vettura a doppia alimentazione benzina-metano o benzina-gpl – nota l’economista – si vende solo dove c’e’ la rete distributiva adeguata, come nelle Marche. Ma in tante Regioni manca come in Campania, dove c’e’ sola una pompa di metano, mentre in Sardegna non ce n’e’ proprio.

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