Alla scoperta della materia e del riciclo con una mostra d’arte

La materia nei suoi diversi stati: grezza e non ancora lavorata, poi trasformata dall’uomo e dalla tecnologia in elettrodomestici, infine dismessa e riciclata. E’ su questo tema che si concentra la mostra fotografica «Materia – design andata e ritorno», di Mario Guerra. Gli scatti compongono un viaggio visivo, cromatico ed emotivo all’interno di una filiera […]

La materia nei suoi diversi stati: grezza e non ancora lavorata, poi trasformata dall’uomo e dalla tecnologia in elettrodomestici, infine dismessa e riciclata. E’ su questo tema che si concentra la mostra fotografica «Materia – design andata e ritorno», di Mario Guerra. Gli scatti compongono un viaggio visivo, cromatico ed emotivo all’interno di una filiera industriale che riesce a raccontare l’impegno per l’ambiente, il corretto uso delle risorse e la cultura della sostenibilità: regole etiche alla base delle attività dei produttori aderenti a Ecodom (Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici), che promuove l’esposizione.

La mostra realizzata da Mario Guerra, artista italiano che ha focalizzato la sua creatività sulla fotografia industriale, si divide in tre percorsi: la materia, il design e il riciclo.

Le fotografie saranno oggetto di una mostra itinerante che sarà prima a Milano, lungo Corso Vittorio Emanuele, fino a domenica 17 luglio, poi ad Ancona, lungo il tratto pedonale di Corso Giuseppe Garibaldi, da sabato 17 a sabato 24 settembre, ed infine a Roma, nella Galleria della Biblioteca Angelica, da martedì 15 a martedì 22 novembre.

Mario Guerra spiega così quanto realizzato: «Il lavoro fotografico con cui Ecodom si accinge a realizzare le mostre è un libero lavoro artistico alla scoperta della materia. Immagini fortemente astratte che cercano in modo grafico e pittorico l’unità artistica tra la materia prima, il manufatto, che questa diviene e, ancora, la stessa materia una volta riciclata. Privata di ogni sua funzione e regola, la materia diventa se stessa, prendendo vita in modo quasi romantico proprio perché libera di esistere in un altro modo per un’altra ragione. Il dettaglio astratto di un metallo o di un design può diventare allora una provocazione e spingere anche alla riflessione sul valore delle cose…».

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