Alimentare, l’Ue premia 5 prodotti italiani

Altre cinque produzioni agroalimentari italiane ottengono il riconoscimento di specificità dall’Unione europea. La Commissione europea ha infatti dato il via libera alla denominazione d’origine protetta (Dop) per il carciofo spinoso di Sardegna, la fontina valdostana e l’arancia di Ribera, coltivata soprattutto nelle province di Agrigento e Palermo, mentre l’indicazione geografica protetta (Igp) è stata assegnata […]

Altre cinque produzioni agroalimentari italiane ottengono il riconoscimento di specificità dall’Unione europea. La Commissione europea ha infatti dato il via libera alla denominazione d’origine protetta (Dop) per il carciofo spinoso di Sardegna, la fontina valdostana e l’arancia di Ribera, coltivata soprattutto nelle province di Agrigento e Palermo, mentre l’indicazione geografica protetta (Igp) è stata assegnata al limone di Siracusa ed al salame piacentino.

Il 4 febbraio è stato pubblicato il decreto che inserisce i 5 prodotti negli elenchi che contengono l’eccellenza alimentare dell’Europa in circa 900 prodotti o lavorati. La certificazione Dop raccoglie i prodotti tipici locali che rappresentano il meglio della qualità certificata e protetta dall’Unione europea. Si contraddistinguono in quanto sono originari di una specifica zona geografica, quindi presentano caratteristiche dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare ambiente. In tutto gli alimenti italiani che hanno ottenuto il marchio Dop o la certificazione Igp (prodotti agroalimentari di pregio riconosciuti e tutelati dalla legislazione europea) sono 221 e vanno dall’abbacchio romano allo zampone di Modena.

Quanto ai neopromossi, il carciofo spinoso è uno dei simboli alimentari della Sardegna dove la sua coltura risale ai tempi dei fenici. Le zone in cui è coltivato in maniera intensiva sono l’intera piana del Campidano, da Oristano a Cagliari, il basso Sulcis e la Marmilla, la Baronia, l’Ogliastra, le piane del Coghinas e della zona dalla Nurra al Sassarese (Ittiri). L’arancia di Ribera è prodotta in tre varietà principali: Brasiliano (con i cloni Brasiliano comune e Brasiliano risanato), Washington Navel (navel comune, Navel risanato, Navel 3033) e Navelina (comune, risanata e ISA 315). E’ un frutto originario dell’intera provincia di Agrigento e in qualche zona del Palermitano.

Anche la fontina valdostana ha una storia secolare anche se questo nome compare formalmente in documenti dei primi del Settecento. La tradizione di questo formaggio grasso a pasta semicotta è molto più antica e la sua caratteristica deriva dal latte (e dal pascolo di montagna) delle mucche di razza valdostana.

Il salame piacentino è invece un salame a grana grossa, impastato con sale, spezie, aglio e vino bianco, prodotto solo in provincia di Piacenza con suini allevati in Emilia e Lombardia, con una stagionatura di almeno un mese e mezzo. Infine, il marchio Igp è stato assegnato "Femminello di Siracusa", un limone coltivato nei giardini della costiera ionica siciliana e conosciuto sin dai tempi delle dominazioni araba e normanna. La sua caratteristica, al di là dei sapori, è l’alta percentuale di succo, superiore al 30%.

L’ultimo prodotto italiano a ricevere il marchio dop era stato, a novembre, il peperone di Pontecorvo, prodotto in provincia di Frosinone nel territorio di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. La polpa è sottile, il sapore dolce, la cuticola più sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico. Il gusto particolare e la migliore digeribilità associata alla buccia sottile sono le caratteristiche che lo rendono unico.

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