ADICO: gli aumenti delle tariffe e dei prezzi dell’ultimo anno incidono per circa 900 euro a famiglia

L’aumento dei prezzi e delle tariffe rischia di incidere mediamente per circa 900 euro sui bilanci delle famiglie italiane – si legge nella nota diffusa dall’ADICO – già ridotti all’osso, con il Nord che rischia di andare peggio cheal Sud, con il carovita che toglierebbe dalle tasche dei cittadini quasi 1.000 euro, contro i circa […]

L’aumento dei prezzi e delle tariffe rischia di incidere mediamente per circa 900 euro sui bilanci delle famiglie italiane – si legge nella nota diffusa dall’ADICO – già ridotti all’osso, con il Nord che rischia di andare peggio cheal Sud, con il carovita che toglierebbe dalle tasche dei cittadini quasi 1.000 euro, contro i circa 630 del Meridione. I calcoli sono stati fatti dalla Cgia di Mestre sui dati Istat dell’indagine campionaria sui comportamenti di spesa delle famiglie.
L’ufficio studi della Cgia è giunto a questo risultato partendo dall’ipotesi che i rincari registrati negli ultimi 12 mesi (+2,4% a febbraio 2011 su febbraio 2010) non abbia modificato i comportamenti di spesa delle famiglie italiane (ultimi dati anno 2009).
Un altro dato interessante riguarda i possibili aggravi che potrebbero registrare le famiglie italiane in base alla condizione professionale della persona di riferimento. I più colpiti dagli aumenti rischiano di essere i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti), per i quali la variazione potrebbe attestarsi al +2,94% (in termini assoluti +1.017,7 euro). I nuclei con a capo un imprenditore o un libero professionista, invece, potrebbero veder aumentare la spesa familiare di 1.289,6 euro (+2,91%). Non dovrebbe andare molto meglio alle famiglie dei dirigenti e degli impiegati, per le quali l’aumento della spesa potrebbe toccare i 1.098,6 (+2,89%).
Anche la situazione delle famiglie degli operai non pare destinata a migliorare. La crescita della spesa potrebbe essere pari a 862,6 (+2,88%). La Cgia dipinge un quadro pesante infine per le famiglie dei pensionati e quelle con la persona di riferimento in cerca di lavoro: per i primi l’aumento di spesa dovrebbe essere pari a 739,7  (+2,83%), per i secondi di 638,5 (+2,82%).
Infine l’analisi approfondisce l’incremento della spesa delle principali tipologie familiari, in base al numero dei componenti del nucleo. Per i giovani single gli aumenti sarebbero più alti, +2,92% (pari a +643,7 euro), ma il carovita dovrebbe pesare anche sulle coppie con un figlio o due figli (+2,90% per entrambe, in termini assoluti rispettivamente +1.053,5 euro e +1.091,5 euro), mentre per gli anziani soli la variazione dovrebbe essere pari al +2,90% (+ 481 euro).
Il liberismo privatista che si è affermato sul piano culturale ancor prima di quello politico, anche a sinistra, ha prodotto la più colossale redistribuzione del reddito a vantaggio dei più ricchi – denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini –  ha ridotto la competitività, ha aggravato i dualismi, e l’idea che la ricetta per L’Italia fosse meno stato, meno politiche pubbliche, meno servizi non ha fatto altro che produrre ulteriori disastri e a pagare i soliti noti con una classe politica sempre più al servizio dei propri interessi che ai problemi della gente. Intanto in Europa, a differenza dell’Italia, cresce l’economia, c’è la capacità di creare sviluppo e lavoro, in poche parole c’è stata la capacità di saper ripartire.

Fonte: ADICO

 

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