Nel nostro Paese, il percorso che porta dalla laurea in Giurisprudenza all’avvocatura somiglia piu’ a un corso di sopravvivenza che a un iter professionale. Dopo aver preso il titolo di “dottore in”, l’aspirante principe del foro continua a studiare e a lavorare gratis per qualche studio legale per ottenere il praticantato. Il tutto con un unico obiettivo: superare l’esame per l’iscrizione all’albo. Obiettivo che spesso non viene raggiunto ne’ al primo ne’ al secondo tentativo (in alcuni casi neppure al decimo) e che costringe i neolaureati a trascorrere anni alle dipendenze di grossi studi senza guadagnare un euro.
Il sistema per aggirare questo inferno pero’ esiste, e si chiama Spagna. Li’ l’esame per l’iscrizione all’albo non c’e’ e per diventare avvocato basta sostenere un test a crocette di 20 domande e azzeccarne 10. Chi riesce a diventare “abogado” in Spagna lo diventa automaticamente anche in Italia, dunque perche’ ammattire sui libri? Non sara’ professionale, ma non e’ neppure illegale: la legge italiana, infatti, con il d.lgs n. 96 del 2 febbraio del 2001 riconosce l’esercizio dell’avvocatura a tutti i cittadini di uno Stato membro della UE in possesso del titolo professionale.
Questa disposizione ha creato, in dieci anni, un mondo forense parallelo fatto di aspiranti avvocati che invece che sudare tra codici penale e civile decidono di intraprendere una strada piu’ semplice, piu’ breve, e certo anche piu’ costosa. Ma se te lo puoi permettere, l’affare e’ fatto: la trafila burocratica procede automaticamente una volta avviata. C’e’ chi fa tutto da se’ e chi si affida a una delle decine di societa’ (eurolaurea.com 1, avvospagna.com 2, avvocatospagna.info 3, avvocatoeuropeo.com 4, sarannoavvocati.info 5, curso-tutelado.com 6) che per qualche migliaio di euro ti seguono passo passo, dalla laurea all’iscrizione all’albo italiano.
A Massa c’e’ anche Omologazione Titoli (omologazionetitoli.it 7), societa’ che organizza pacchetti “all inclusive”: per le spese di tutoraggio, Iva e costi di viaggio, ci vogliono dai 1500 ai 2900 euro ma si puo’ arrivare a cifre piu’ alte con il corso online o se si sceglie il “pacchetto-sicurezza” (questo perche’, anche se si sborsano fior di migliaia di euro, qualche volta il titolo e’ “tarocco”).
La pacchia pero’ e’ destinata a finire: dal 30 ottobre 2011 anche in Spagna verra’ istituito l’esame per l’accesso alla professione e fra le aziende che finora hanno gestito il business degli “abogados” e’ il panico: il web pullula di banner pubblicitari che mostrano tutor con la faccia preoccupata: “Affrettati! Per la conversione del titolo ti restano solo 300 giorni!”. Un business destinato a interrompersi, che cerca di bruciare le sue ultime cartucce nei mesi rimasti.
Una brutta notizia per i praticanti sfruttati, ma bisogna riconoscere che il sistema messo in piedi da questo “giro di titoli” ha assunto contorni poco seri. Sui forum c’e’ chi consiglia di prendere il titolo a Tenerife per farsi anche una bella vacanza, chi giura che l’Andalusia e’ una tra le mete piu’ “facili” e chi consiglia di sostenere l’esame cullati dal sole delle Canarie. E’ anche possibile diventare avvocati da casa, seguendo il corso via web.
Per diventare avvocato basta contattare l’ambasciata di Spagna in Italia, avviare la pratica, sostenere l’esame in una citta’ spagnola a piacere e poi chiedere l’iscrizione in loco. Una volta diventati “abogado”, la conversione del titolo in Italia e’ automatica. In tutto l’iter dura dai 12 ai 18 mesi ed e’ un percorso talmente facile che le richieste di riconoscimento della laurea presentate all’ambasciata spagnola a Roma sono passate da 337 nel 2007 a 594 nel 2008.
Una situazione che certo non entusiasma il Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana Maurizio De Tilla, secondo cui “i tour di studio in Spagna sono un pugno in faccia all’avvocatura piu’ seria e preparata. E’ un trucco che denota un’assenza di professionalita’. E dire che oggi l’esame di avvocato e’ semplice, sara’ molto piu’ duro dopo la riforma”.
Per le procedure di omologazione si deve pagare solo una tassa di 88,32 euro, tramite bonifico bancario da effettuare direttamente al conto corrente del ministero spagnolo all’Istruzione. Solo lo scorso anno la Direzione generale del ministero della Giustizia ha emesso 71 decreti di riconoscimento del titolo professionale di “abogado”, ricevendo 61 nuove istanze. In cima alla top ten, l’Universita’ dalla quale proviene il maggior numero di aspiranti principi del Foro e’ quella di Sassari, dalla quale nel 2008 sono arrivate 19 istanze di omologazione, seguita da Roma, con 15 richieste, e da Milano, con 9.