Apnee notturne: cause, sintomi e rimedi

Tra le cause l'obesità e i sonniferi. Tra gli alimenti consigliati ci sono i cereali integrali, la frutta e la verdura fresche. Le speranze di una pillola in grado di captare dallo stomaco i segnali della sindrome.

apnee notturne e sonnolenza diurna

Le apnee notturne rappresentano dei ripetuti disturbi respiratori, con un’ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea), associata a una diminuzione dell’ossigenazione del sangue ed a una frammentazione del sonno.

APNEE NOTTURNE

Con la minore ossigenazione durante il sonno, aumentano rischi di seri problemi su diversi organi e apparati, a partire da quello cardiocircolatorio. Da qui la possibilità di sviluppare ipertensione, fibrillazione atriale, infarto e ictus. E anche diabete e ipotiroidismo. Quanto al sonno intermittente a causa delle apnee notturne, la conseguenza più probabile è l’eccessiva sonnolenza durante tutto il giorno, una condizione che peggiora decisamente lo stile di vita.

Nel caso dell’ostruzione completa, l’apnea, l’interruzione dell’ossigenazione può andare dai 10 secondi a
meno di 3 minuti; nel caso invece dell’ostruzione parziale, si definisce RERA (Respiratory Effort Related
Arousal) e si verifica una limitazione dell’ingresso di ossigeno, con un aumento progressivo della fatica di respirazione, fino a un repentino sblocco.

Tra le cause principali delle apnee notturne ci sono il sovrappeso (di solito abbinato alla scarsità di esercizio fisico) e il consumo eccessivo di alcol. Ma esistono anche rimedi efficaci, dalla posizione con la quale dormire all’alimentazione nelle ore serali.

CAUSE

Tra le principali cause delle apnee notturne ci sono:

  • Obesità e sovrappeso
  • Menopausa, e infatti le apnee notturne colpiscono più le donne rispetto agli uomini
  • Ostruzione delle vie aeree superiori, ovvero naso, bocca e gola
  • Eccesso di consumo di bevande alcoliche prima di andare a dormire
  • Assunzione di sonniferi
  • Tendenza a russare

SINTOMI

I sintomi più frequenti delle apnee notturne sono facilmente riconoscibili.

  • Sonnolenza durante il giorno
  • Mal di testa
  • Fauci asciutte al risveglio
  • Risvegli improvvisi durante la notte con la sensazione di soffocare, abbinati anche a un’eccessiva
    sudorazione notturna
  • Minzione notturna
  • Difficoltà di concentrazione nel corso della giornata, dal momento del risveglio in poi
  • Sete e gola infiammata
  • Depressione
  • Incubi e sonnambulismo

DIAGNOSI

Bisogna innanzitutto precisare che si tratta di sindrome delle apnee ostruttive del sonno solo quando il numero di apnee è uguale o superiore a 5 episodi per ora, oppure nel caso in cui si abbiano un numero di episodi uguale o superiore a 15 accompagnati da evidenti sforzi respiratori.

La diagnosi viene eseguita a partire dai sintomi del paziente e dal partner. Per avere delle prove tangibili, lo specialista può richiedere degli esami specifici per nulla invasivi:

  • La polisonnografia: un esame che consente di misurare la respirazione, il livello di ossigenazione del sangue, la frequenza cardiaca, postura durante il sonno e capacità toracica, così da monitorare i parametri durante il sonno.
  • La poligrafia respiratoria: è un tipo di esame che monitora i segnali che si riferiscono all’attività cardiaca e respiratoria durante il sonno.

In aggiunta, se dovesse rivelarsi necessario, il medico potrebbe richiedere un elettroencefalogramma o un elettromiografia degli arti.

RIMEDI

Prima di tutto, è possibile, per alcune persone, risolvere il problema ricorrendo ad una terapia comportamentale. Spesso, infatti, nei pazienti in sovrappeso o con problemi di obesità, il perdere peso è la soluzione che può risolvere del tutto o in parte le apnee notturne.

La terapia comportamentale può influire di tanto anche in base alla correzione di alcuni comportamenti poco sani, come ad esempio l’assunzione di alcol, fumare, e dormire in maniera sregolata. Il suggerimento è quello di evitare o eliminare del tutto alcol e fumo, specie in presenza di problemi come l’apnea notturna, e imparare a dormire le ore giuste seguendo uno schema costante.

Talvolta, potrebbe essere solo la posizione a creare il problema. Spesso, infatti, è la posizione supina quando si dorme che può provocare, anche per motivi genetici, il disturbo. Riuscire a correggere questo comportamento può aiutare a ridurre o a risolvere del tutto la sindrome delle apnee notturne.

Per chi soffre di apnee notturne, inoltre, è sconsigliato regalarsi pasti abbondanti durante il giorno e pasti o spuntini notturni. I soggetti che soffrono di questo disturbo dovrebbero evitare anche alimenti grassi, come il burro, insaccati, carni rosse, bibite gasate e tutti quegli alimenti che possono in qualche maniera contribuire al reflusso gastroesofageo.

Alimenti consigliati:

  • Cereali integrali
  • Frutta fresca
  • Verdura, da prediligere quella a foglie verdi
  • Alimenti altamente digeribili: quinoa, riso e grano saraceno,
  • Camomilla o tisane di valeriana (migliorano la qualità del sonno)
  • Oli essenziali di enagra o di lavanda (benefici antinfiammatori sulle vie respiratorie)

Una dieta ricca di alimenti antiossidanti può aiutare a tenere sotto controllo la patologia.

CURE

I trattamenti per la sindrome da apnee notturne sono diversi, ma non tutti davvero efficaci. Scopriamo quali sono e il perché di alcuni deficit.

RESPIRATORI A PRESSIONE POSITIVA

Il respiratore a pressione positiva è uno strumento medico non invasivo che va applicato durante il sonno nei pazienti con un disturbo moderato o grave. Si tratta di una maschera da applicare al naso che permette di forzare il passaggio dell’aria attraverso il naso, zona dove per la maggior parte dei casi si produce il disturbo.

TERAPIA PROTESICO-ORTODONTICA

In questo caso, la terapia protesico-ortodontica è volta a forzare in avanti la mandibola di quei pazienti che hanno una mandibola troppo piccola. Ciò serve per aumentare lo spazio retro-faringeo e ridurre così l’ostruzione che provoca le apnee notturne, migliorando il passaggio dell’aria.

TERAPIA FARMACOLOGICA

Sebbene siano numerose le ricerche scientifiche nel campo, al momento i medicinali disponibili non hanno un’efficacia sul disturbo, ma sugli effetti del disturbo sul corpo. Con questo si vuol dire che i farmaci in commercio, oltre ad essere pochi, hanno un effetto solo sui sintomi connessi come la stanchezza e la sonnolenza durante il giorno. Queste soluzioni sono spesso combinate con la terapia protesica-ventilatoria.

TERAPIA CHIRURGICA

In conclusione, in casi molto eccezionali, potrebbe essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico. Con l’operazione chirurgica si vanno ad asportare sezioni particolari di ossa, spesso setto-plastica o riduzione dei turbinati. Nei bambini, su indicazione dell’otorinolaringoiatra, possono essere rimosse tonsille o adenoidi, in caso di ostruzione o problemi.

PREVENZIONE

La prima forma di prevenzione per affrontare in tempo le apnee notturne, prima che diventino pericolose, è riconoscere il disturbo. E regolarsi di conseguenza, con l’aiuto del medico. Poi ci sono i comportamenti necessari per la prevenzione:

  • Mantenere il peso corporeo sotto controllo
  • Non andare a dormire immediatamente dopo mangiato
  • Dormire su un fianco
  • Evitare bevande alcoliche prima di andare a dormire e sonniferi, e scegliere solo rimedi naturali per
    favorire il sonno
  • Mangiare poco nelle ore serali e in particolare a cena

PILLOLA CHE RILEVA LE APNEE NOTTURNE

Dall’America arriva la speranza di una pillola smart in grado di rilevare le apnee ostruttive del sonno e di captare dallo stomaco i segnali tipici della sindrome delle apnee notturne. Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) e ha portato alla sperimentazione, su un gruppo di volontari della VM Pill, una pillola con un involucro esterno di 25 millimetri di lunghezza, che contiene due batterie all’ossido d’argento. La capsula ha consentito di catturare i movimenti generati dal battito del cuore e dall’espansione dei polmoni dei pazienti, e di trasmetterli a un dispositivo esterno come un laptop. Tra i dati, la capsula riesce anche a i momenti nei quali i pazienti smettono di respirare, trattenendo il respiro o durante le fasi di apnea notturna. Infine, la pillola viene eliminata naturalmente dai pazienti, senza effetti collaterali o controindicazioni significative.

APNEE NOTTURNE E ALZHEIMER

Recenti studi hanno dimostrato la stretta relazione tra le apnee notturne non curate e deficit cognitivi. In particolare una ricerca francese, pubblicata sulla rivista Neurology, mette in luce l’aumento, in seguito alle apnee notturne, del rischio di demenza e di diminuzione della memoria e dello stesso volume cerebrale. Inoltre, le persone che si trovano nella primissime fasi dell’Alzheimer diventano più vulnerabili, con un probabile peggioramento della malattia, a seguito delle apnee notturne.

COME PROTEGGERE IL SONNO:

 

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto