Camminare fa bene alla salute | Non sprecare
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Camminare: perché fa così bene alla salute

Venti minuti al giorno e abbassate i rischi di infarto, ictus e diabete. Una naturale terapia preventiva

Dall’umore al cuore, dal colesterolo alle cellulite, dall’obiettivo di dimagrire a quello di appiattire la pancia. Ormai non ci sono dubbi, sotto tutti i punti di vista: camminare fa bene, molto bene. Ed è un benessere che si conquista senza controindicazioni.

CAMMINARE FA BENE ALLA SALUTE

Per raggiungere questo traguardo non dobbiamo fare grandi sforzi, e creare nuove ossessioni, basta un ritocco nello stile di vita, per esempio dandoci l’obiettivo salutare, in termini di tempo, individuato dagli studi anglosassoni pubblicati dalla rivista Lancet: venti minuti al giorno. Meno di mezz’ora. Un tempo che si raggiunge facilmente se, per esempio, andiamo al bar a prendere il caffè, saliamo a piedi le scale di casa e dell’ufficio, facciamo una passeggiata dopo pranzo, usiamo le nostre gambe per comprare il giornale. Venti minuti, tutto qui, meno di mezz’ora. Venti minuti di ginnastica attiva, sana e semplice, senza spendere neanche un euro.

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PERCHÉ CAMMINARE FA COSÌ BENE ALLA SALUTE

Camminare è una buona abitudine a tutte le età, per i bambini colpiti dall’epidemia dell’obesità (troppe ore davanti al computer, troppa vita sedentaria, troppe merendine imbottite di zuccheri) e per le persone anziane: un gruppo di ricercatori della Queensland University of Brisbane, in Australia, ha dimostrato che l’artrite, un male inevitabile con l’avanzare dell’età, può essere perfino arrestata con una mezz’ora di passeggiata, anche sotto casa, per tre volte alla settimana.

Una ricerca svolta dalla Scuola di Medicina dell’università dello Utah, pubblicata sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology, ci dice cose nuove e molto interessanti a proposito dell’importanza delle mini-passeggiate. Brevi ma efficacissime. Il test è stato realizzato su persone che nelle 18 ore della giornata non dedicate al sonno, vivono quasi sempre immobili nelle loro case o in ufficio. E quando si parla di camminare, ci si riferisce a una velocità normale, con andatura regolare, senza particolari sforzi. I vantaggi? Il più importante è che questi due minuti di movimento ogni ora diminuiscono del 33 per cento il rischio di morte prematura per problemi cardiaci e per diabete. E ancora ci consentono di migliorare la solidità della colonna vertebrale che ha bisogno, per non arrugginirsi, di movimento in grado di sciogliere muscoli, vertebre e legamenti. La cosa peggiore, in particolare per chi soffre di mal di schiena o di dolori osteoarticolari, è rimanere immobili a lungo.

Ma che cosa significa camminare due minuti ogni ora? E come si fa? È semplicissimo: basta prendere qualche sana, buona abitudine. Partiamo dalla vita in casa, spesso sedentaria, davanti alla tv o sprofondati in un divano. È sufficiente andare da una stanza all’altra, con frequenza. Oppure, dopo pranzo e dopo cena, alzarsi e non passare subito alla televisione, ma piuttosto girare per casa, magari mettendo in ordine qualche libro e qualche oggetto. Camminate un paio di minuti per raggiungere il balcone e il terrazzo, per andare a vedere che cosa fanno i figli, per aiutare vostra moglie in cucina. In ufficio: alzatevi ogni ora circa dalla scrivania, magari per fare una telefonata o anche solo per andare a trovare un collega senza chiamarlo al telefono o via mail. E infine utilizzate il giardinaggio, il piccolo orto domestico, per fare movimento, e per non sprecare due minuti preziosi che vi allungano la vita.

I BENEFICI ECONOMICI DEL CAMMINARE

Un altro motore che spinge, a forte velocità, verso la riscoperta del camminare è di natura economica. Abbiamo bisogno di risparmiare, in tempi di Grande Crisi, e la passeggiata significa tagliare i costi di benzina, parcheggio ed eventuali multe. I margini per ridurre una forma di spreco di massa sono enormi. Nelle città italiane, che pure si prestano bene al verbo della camminata, oltre il 20 per cento degli spostamenti su una distanza inferiore a un chilometro e il 40 per cento degli spostamenti su un percorso tra uno e due chilometri, avvengono in auto e in moto. Assurdo. Tanto più che abbiamo, ovunque, luoghi perfetti per passeggiare.

PER APPROFONDIRE: Camminare in modo corretto, tra le migliori attività per tenersi in forma, a costo zero

Villa Borghese a Roma è uno dei più grandi parchi urbani d’Europa (80 ettari) e nonostante una sciatta manutenzione di questa autentica oasi di verde, con gli antichi platani piantati dai giardinieri del cardinale Borghese, la Villa dei romani resta un luogo ideale per respirare aria sana, chiarirsi le idee e affondare il passo in quei tappeti di foglie che ti regalano un senso di assoluta leggerezza.

Sognando il modello Tel Aviv, la forma più compiuta nel mondo di un’economia locale e metropolitana che mette insieme turismo internazionale, cittadini in vacanza durante il giorno dello shabbat, bar e ristoranti di alta qualità e con prezzi ragionevoli. Migliaia e migliaia di uomini e donne, tutti a passeggiare, a piedi o al massimo con una bici in affitto. Lo schema di Tel Aviv, in teoria, si potrebbe applicare a tutte le città italiane che dispongono di spazi vicini al mare, ex capannoni industriali, ex magazzini di porti e darsene, da riconvertire a una nuova economia, quindi a una nuova crescita economica, che coniuga rispetto dell’ambiente e dei luoghi con sviluppo e occupazione.

PER SAPERNE DI PIÙ: Elogio della lentezza, un valore da recuperare e non una perdita di tempo

PASSEGGIARE FA BENE ALLA MENTE

La terza e ultima spinta alla riscoperta del camminare è filosofica. Sì, avete capito bene, relativa al pensiero e al sapere. Passeggiare, infatti, significa anche fare incontri, socializzare, riflettere, liberare la mente. Socrate girava a piedi per le strade di Atene e si fermava a interrogare chiunque lo incuriosisse, Platone addestrava i suoi discepoli sotto i portici dell’Accademia, Epicuro invece preferiva i giardini, e Pascal diceva che «la natura dell’uomo è nel movimento». Il filosofo Duccio Demetrio, professore di Filosofia dell’educazione all’università Bicocca di Milano, ha scritto un libro imperdibile, Filosofia del camminare, esercizi di meditazione mediterranea, nel quale ricostruisce la storia e i punti di forza di questo banale esercizio fisico.

E sulla rete potete trovare i consigli di Luca Giannotti, che di mestiere fa con successo la guida di trekking e nel tempo libero scrive testi come L’arte del camminare e Parole in cammino, 365 pensieri viandanti. Giannotti è anche il direttore artistico del Festival del Camminare di Bolzano, una delle più importanti manifestazioni del Trentino-Alto Adige. Passo dopo passo, magari ogni giorno, cerchiamo di scoprire quanto può valere una vita a passeggio, e quanto ne abbiamo bisogno anche per liberarci, con un gesto semplice, di ansie, preoccupazioni, pensieri prigionieri dell’universo web e di un uso compulsivo della tecnologia.

LONG WALK, LA NUOVA MODA DEL CAMMINARE

La moda di un nuovo modo di camminare, impostato sulla lunga distanza anche attraverso un percorso a tappe, è diventata un nuovo stile di vita in America, ma in Europa risale già all’epoca dei lunghi pellegrinaggi religiosi. Le camminate lunghe, Long Walking, rappresentano un mix di esercizio fisico e meditazione e hanno diversi traguardi da raggiungere.
Soltanto a New York ci sono ben tre club, molto frequentati, che propongono lunghe passeggiate, anche per qualche giorno. Tra le più affascinanti ci sono l’attraversamento dei 17 ponti di New York (per un totale di 55 chilometri) e il percorso di 50 miglia a piedi tra il Maryland e la West Virginia per commemorare la marcia guidata da Robert Kennedy nel 1963.
Long Walking si sta diffondendo anche in Italia, specie nelle regioni del Nord dove sono più frequenti associazioni che organizzano percorsi di questo genere, come il portale A piedi per il mondo curato da Francesco Martone e Deborah Torreggiani. Le raccomandazioni, in generale, sono due. La prima: essere consapevoli dei propri limiti e non sforzare mai l’organismo oltre le proprie abitudini. Seconda raccomandazione: prevedere percorsi lunghi a tappe, con distanze crescenti, e non partire subito,con un colpo solo, con una lunga distanza. Specie se non si ha l’allenamento necessario.

TUTTI I BENEFICI DEL PASSEGGIARE:

  1. Camminare insieme meno rischi di ictus e depressione. E migliora il nostro umore
  2. Camminare, bastano due minuti all’ora e il rischio di infarto crolla del 30 per cento
  3. Camminare fa bene a tutto: serve almeno una passeggiata ogni due giorni. Di almeno trenta minuti

 

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